Con l'Armani vista al Pireo Milano può arrivare al Forum

Dalla paura di affogare al Pireo, come tante altre volte in trasferta, alla felicità di aver messo quasi fuori gioco l'Olympiakos, la squadra che da due anni vince l'Eurolega, nella 500ª partita dell'Olimpia nel grande basket continentale. Gli scorpioni dell'Emporio Armani questa volta non hanno punto la mano di Luca Banchi che li ha trasportati sulla riva grande, quella delle vere squadre. Hanno dimenticato la loro natura e, invece di compiangersi, sono stati fedeli ai piani. Chi aveva sbagliato ad interpretare la partita, 10-0 e 22-9, ha lasciato posto a chi aveva capito meglio: fuori Gentile ed ecco il Langford sofferente al ginocchio, senza allenamento, ma con tanta fame. Fuori Melli ed ecco Wallace che da qualche settimana sembrava davvero un giocatore sbagliato. Fuori persino Moss, che era soltanto furore per il vigore di Cerella, messo a sedere Hackett, un po' confuso e senza rabbia difensiva, lasciando spazio al Jarrels che fa quasi sempre pari fra peccati e miracoli. Sfruttato bene il Samuels che soffriva Dunston, ma rimpiazzato con Gani Lawall che comincia a capire come si gioca per un grande club. Riportato in vita il Kangur un po' farfallone del campionato.
Sempre seguendo lo scorpione capo Keith Langford dagli occhi di velluto e dalla mano felice nella vendemmia del tiro da 3 (12 su 24 di squadra, 3 su 5 per lui) ecco rifiorire nel momento del pericolo prima Moss e poi, finalmente, anche Daniel Hackett. E' andata così nell'impresa di Atene, magari impresa è un'esagerazione considerando che mancava Spanoulis, però non era facile davanti a quasi diecimila persone ritrovare quello che i primi minuti avevano rubato.
Adesso la strada europea dell'Emporio Armani sembra in discesa. Tenersi il secondo posto per i play off contro la terza dell'altro girone, che dovrebbe essere il Maccabi Tel Aviv può voler dire qualificazione per le finali che si giocheranno a maggio nel Forum di Assago, la casa meglio difesa da Luca Banchi che, per adesso, ha perduto soltanto contro il Real Madrid che domina l'altro girone insieme al Cska Mosca di Ettore Messina.


Le discese ardite diventano preoccupanti per chi non si è ancora liberato dal peccato originale di pensare alla squadra in modo sbagliato nel pericolo, ma se la prossima settimana dovesse andare bene la trasferta a Vitoria contro la squadra dell'ex Scariolo, allora diventerebbe tutto più facile: dati per sicuri i punti in casa contro l'Efes, ci si potrebbe preoccupare di meno per la visita a Milano il 4 aprile del Barcellona, unica squadra ancora imbattuta nella seconda fase, della trasferta a Istanbul contro il Fenerbahce che i catalani hanno maltrattato giovedì sera, la squadra dell'Obradovic che ha vinto più di tutti e che per adesso caccia dal campo chi non lo segue come il riottoso Bjelica spedito platealmente negli spogliatoi nella partita del campionato turco contro il Tofas Bursa. Non decidere tutto nell'ultima trasferta contro Malaga, che forse si giocherà l'ingresso ai play off, sarebbe già importante.

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