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L'armata Thohir: politica e affari

Fra i soci anche il candidato alla presidenza dell'Indonesia, appoggiato dal padre del magnate

L'armata Thohir: politica e affari

C'è anche la benedizione del futuro presidente della repubblica indonesiana dietro l'operazione che ha portato il magnate di Giacarta, Eric Thohir, ad acquistare l'Inter. Aburizal Bakrie, 66 anni, altro miliardario appassionato di calcio e proprietario di un modesto club belga di seconda divisione, il Royal Cercle Sportif Visé, plaude all'accordo tra Thohir jr e Massimo Moratti e si mette a disposizione per future collaborazioni. Considerare però Bakrie l'eminenza grigia della trattativa sarebbe un errore, anche perché è la famiglia Thohir semmai a "scegliere" capi di stato e premier. Lo stesso discorso vale per Bakrie, che è stato investito dal patriarca Teddy Thohir alla candidatura in vista delle presidenziali del 2014. Dettaglio tutt'altro che trascurabile, e che lascia emergere influenze e peso politico dei nuovi proprietari del club di via Durini nello scacchiere asiatico. Non c'è trucco e non c'è inganno viene da dire a cuor leggero. Eric Thohir è stato un interlocutore affidabile fin dal primo momento per Moratti. Vent'anni fa ha fondato il Mahaka Group, società specializzata nei media. Predilige lavorare nel mondo dell'informazione: nel 2011 ha acquistato il quotidiano indonesiano "Republika", quello in lingua cinese "Harian Sin Chew Indonesia" ed i magazine "Parents Indonesia" e "Golf Digest". Possiede anche una televisione, JakTV, e quattro stazioni radio oltre a numerosi siti web e società di pubblicità.

Con il padre e il fratello maggiore Garibaldi (la scoperta dell'Italia non è quindi recente), controlla la casa automobilistica Astra e possiede quote significative di Toyota, Peugeot e Daihatsu. Per la cronaca Garibaldi si è detto disponibile a collaborare col fratello nell'Inter. L'omonimo dell'Eroe dei due Mondi è amministratore delegato di Adaro Energy, quarto più grande produttore mondiale di carbone. Insieme Eric e Garibaldi maneggiano fatturati che nel 2012 hanno quasi raggiunto i 30 miliardi di euro. L'Inter rappresenta l'amore per il pallone italiano, un sentimento maturato quando tra il 1992 e il 1996 il trentino Romano Mattè allenò con buoni risultati la selezione indonesiana. Oltre all'Inter, i Thohir controllano il club di soccer dei Dc United di Washington e assieme all'attore Will Smith possiedono quote della squadra di basket dei Philadelpia 76rs.

Guardare ma non toccare è il motto di famiglia. I magnati indonesiani hanno l'abitudine di investire, comprare, seguire i lavori in corso, ma alla fine affidare la gestione diretta a collaboratori fidati. Un po' come Khaldoon Mubarak che a Manchester, sponda City, è il riferimento dello sceicco degli Emirati Arabi Mansour Bin Zayed. Accadrà la stessa cosa nell'Inter, dove nella stanza dei bottoni dovrebbe arrivare Handy Soetedjo o Rosan Roeslani, o addirittura entrambi. Sono imprenditori, amici di Eric e Garibaldi Thohir da sempre. Soetedjo, 43 anni, opera nel settore energia (carbone e materie prime), vive a Pittsburgh e si dichiara profondo conoscitore di calcio. Roeslani, 45 anni, esperto in finanza, dovrebbe occuparsi dei bilanci della società nerazzurra. Secondo le indiscrezioni potrebbe essere lui a dare il via libera a gennaio alla prima operazione di rafforzamento della squadra con una somma che, secondo la stampa indonesiana, si dovrebbe avvicinare agli 80 milioni di euro.

Questo l'assetto futuro della nuova Inter che si avvarrà almeno per tre anni della presenza della famiglia Moratti. Il presidente ha conosciuto i futuri padroni, ma essendo ancora lui il numero uno ieri si è preoccupato di un aspetto decisivo: l'assetto della squadra, la concentrazione sul campionato e non sulle vicende societarie. Moratti si aspetta un si salvi chi può, non tanto fra i giocatori (alcuni senatori comunque partiranno l'anno prossimo) quanto all'interno della società. Tutti con l'occhio a Thohir mentre lui pretende attenzione sui risultati. Lo ha messo per iscritto sul sito per far intendere quanto ci tenga: «Il Sassuolo è carico di entusiasmo, un avversario terribile perchè nel calcio non c'è una classifica già scritta. So di poter contare su un allenatore capace di instillare la giusta concentrazione. Mazzarri è bravissimo in questo. Mi piacerebbe vedere la stessa misura di tecnica, forza e decisione vissuta contro la Juve».

Poi arriveranno i rinforzi.

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