Lautaro contro Vlahovic. Il peso diverso dei milioni e dei gol

L'argentino vuole guadagnare quanto il rivale. Giuntoli spinge per ridurre l'ingaggio al serbo

Lautaro contro Vlahovic. Il peso diverso dei milioni e dei gol
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Inter-Juventus è anche la sfida fra Lautaro e Vlahovic, anima dell'una e killer dell'altra. C'è un'Inter con e un'Inter senza Lautaro, si sa e si vede: buon per Inzaghi che in 2 anni il Toro abbia saltato appena 2 partite delle ultime 87 giocate dall'Inter. Gigante anche di salute, non solo di rendimento. Non così Vlahovic, tormentato dalla pubalgia e dagli schemi e appena risalito lassù, dove imponevano gli 80 milioni (più 11 di commissioni) impegnati 2 anni fa dalla Juventus, per strappare l'ennesima bandiera in riva all'Arno.

Lautaro è il re stagionale del gol, ma a gennaio (4 partite ciascuno) Vlahovic ha segnato quanto lui, 6 volte. Del resto, la Juventus ha puntato forte su di lui: non solo gli 80 milioni alla Fiorentina, ma anche un contratto da fenomeno che crescendo da un anno all'altro, dai 7,5 milioni del debutto a Torino dovrebbe portarlo a 12,5 nel 2026. Lautaro, contratto anche lui in scadenza nel 2026, oggi ne guadagna 6 e da 3 mesi sta discutendo per arrivare a 8, cioè dove Vlahovic stava già lo scorso anno. Follie, chiamandole col giusto nome. E infatti il nuovo corso bianconero sta da tempo proponendo al centravanti di prolungare per almeno una stagione, in cui finirebbe per giocare gratis o quasi. Resta da capire perché Vlahovic dovrebbe accettare, ma se accadrà qualcuno saprà spiegarcelo.

Mai visto un Lautaro come questo. Da spalla di Lukaku nello scudetto di Conte a leader dopo il Mondiale e oggi molto più che un capitano, proprio il centro di gravità nerazzurra. Finora 19 gol in 19 di campionato, uno ogni 84 minuti. Più 4 assist. Con un nuovo gemello, il terzo in 3 anni, e altri 2 gol in Champions. Un modo di giocatore totale, il primo a difendere e l'ultimo che gli avversari dovrebbero mollare, eppure lui quasi sempre li frega. Chiedere a Italiano e Parisi.

L'Inter, che pure ha una difesa anche più ermetica della Juventus (3 gol subiti in meno) gioca per gli attaccanti e in ogni caso per attaccare (50 gol in 21 partite, 14 più della Juventus, 2,38 contro 1,63 a partita) e quindi ciò che Lautaro spesso trova, le occasioni, Vlahovic deve essere bravo ad andarsele e a cercare e ultimamente ci riesce spesso. Da lontano, su punizione, da rapace come l'ultima volta contro l'Empoli.

Tormentato dai muscoli del pube infiammati, Dusan sta dimostrando di avere bello esposto e forte proprio ciò che gli si criticava nei mesi di buio e dolore, quel carattere che lo faceva sembrare debole e col quale invece ha resistito alla bufera

estiva per riprendersi poco alla volta la Juventus e il suo allenatore Allegri, che ad agosto spingeva per l'oggi inconfessabile scambio con Lukaku. E se non se ne ricorda più nessuno, il merito è tutto suo, di Vlahovic.

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