Lazio, c'è giallo e giallo. I tamponi spaventano, in Champions fa sognare

Il gene N divide Italia ed Europa: ecco cosa ha fatto saltare ad Immobile la trasferta russa

Lazio, c'è giallo e giallo. I tamponi spaventano, in Champions fa sognare

Non c'è Immobile, ma Caicedo salva ancora la Lazio. Sua la rete a Torino in pieno recupero, suo il gol che sigla il prezioso pareggio in casa dello Zenit. La squadra di Inzaghi sonnecchia per un tempo subendo il gol di Erokhin nel primo tempo, poi entra l'attaccante ecuadoriano e cresce la pericolosità offensiva dei biancocelesti: il pari arriva al 37' della ripresa su assist di Acerbi. Con due gare su tre da giocare ancora in casa, la Lazio vede più vicina la possibilità di conquistare gli ottavi di Champions.

Intanto resta il giallo tamponi. La Lazio prova a chiudere il caso: «Nessun positivo in campo contro il Torino». Circostanza confermata da Walter Taccone, proprietario di Futura Diagnostica, il centro specialistico di Avellino che si occupa dei test del club biancoceleste. Dopo lo stop di Immobile, Leiva e Strakosha in vista della gara di Champions di ieri, il responsabile medico della Lazio Pulcini aveva sottolineato che «i tamponi Uefa possono essere leggermente differenti ai nostri», visto che prevedono uno screening su tre geni, mentre i laboratori utilizzati dai club di Serie A possono riferirsi solo a due. Ma non è il caso della Lazio, come specifica lo stesso Taccone: «A differenza della stragrande maggioranza dei laboratori analizziamo tutti e tre i geni, tra cui quello N non specifico del Covid e non infettivo. Abbiamo comunicato al club la positività e cosa comporti, poi se far giocare un calciatore o meno non dipende da noi ma dallo staff medico della società. E alla Lazio non sono certo sprovveduti».

E proprio questo gene N è il pomo della discordia: «Dopo i test negativi del 30 e 31 ottobre - precisa Taccone - nei successivi effettuati lunedì 2 novembre un solo calciatore, Immobile, ha riportato una bassa carica virale relativa al gene N. Mentre gli altri due dei tre che non sono partiti per San Pietroburgo (Leiva e Strakosha, ndr), e che per i laboratori Uefa sono positivi, ai nostri esami sono del tutto negativi al Covid. Non mi permetterei mai di mettere in discussione il lavoro dei laboratori Uefa ma non è la prima volta che i risultati non coincidono, anche se è una discordanza su 2 dei 122 tamponi eseguiti lunedì sul gruppo Lazio. Già prima della gara di Champions col Borussia del 20 ottobre c'è stato un caso di presunta positività (negativo per noi) rispetto al quale l'Uefa ha rivisto il proprio giudizio dopo aver rifatto l'esame». «Tamponi? La Lazio è in buona fede, serve uniformità. Immobile potrà giocare con la Juve», così il ds Tare.

Sul caso interviene anche Francesco Braconaro, medico della Commissione Figc: «Con 100 squadre professionistiche, un unico laboratorio non poteva processare tutti questi tamponi.

Se uno utilizza il tampone che ricerca i famosi tre geni, il laboratorio deve dare una risposta positivo o negativo: una bassa positività fa considerare il calciatore positivo. La Procura Federale farà le sue indagini, valuterà tamponi utilizzati e rispetto dei protocolli, se ci sono stati degli errori o se si è trattato di discrepanze nel processo dei tamponi».

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