Tre giorni dopo la disfatta dell'Olimpico in campionato, il Milan si deve inchinare ancora alla Lazio. I rossoneri escono dalla Coppa Italia, indicato come possibile obiettivo salva-stagione, per mano dei biancocelesti, capaci di espugnare San Siro con un rigore di Biglia e di conquistare il pass per la semifinale. La squadra non si sfascia come sabato scorso, ma ancora una volta rivela tutti i suoi limiti: tattici, tecnici e psicologici, contro un avversario solido e in piena salute. I rossoneri, impauriti e a tratti apparsi sfiduciati, non riescono a sfruttare la grande opportunità di giocare per l'intero secondo tempo in superiorità numerica, dopo l'espulsione di Cana. Contro gli sterili attacchi del Milan, la Lazio resiste senza troppi sforzi e conquista un successo meritatissimo.
Privo degli infortunati Bonaventura ed El Shaarawy, Inzaghi si affida al tridente Cerci-Pazzini-Menez. Non convocato Mexes dopo la follia dell'Olimpico, la coppia centrale in difesa è formata da Rami-Alex. Albertazzi vince il ballottaggio con Armero per la fascia sinistra. Privo di Djordjevic, infortunatosi sabato nella sfida di campionato di sabato, l'allenatore dei capitolini Stefano Pioli si affida in avanti a Klose e Keita e lascia in panchina Mauri e Candreva. In difesa c'è il nuovo arrivato Mauricio. L'accoglienza della Curva Sud a Galliani, come previsto dopo il duro comunicato diffuso ieri, non è delle migliori: gli striscioni confermano la contestazione verso l'ad e si schierano dalla parte di Inzaghi. In campo, il primo pericolo lo creano i biancocelesti: Abate sbaglia il retropassaggio, ne approfitta il lesto Klose che però si allarga troppo e non inquadra la porta. Da un altro errore dei rossoneri nasce un contropiede per la Lazio, Abbiati salva su Keita con un gran intervento in anticipo. L'avvio del Milan, comunque, è all'insegna dell'aggressività: destro dal limite di Menez, ma la traiettoria è centrale e Berisha, attento, blocca in due tempi. Ancora il portiere biancoceleste è chiamato all'intervento sulla girata al volo di Cerci, servito da una sponda di Pazzini. Gradualmente la buona volontà dei padroni di casa si deve inchinare alla maggior sicurezza dei capitolini, che si impossessano della manovra. Ci prova, comunque, ancora Menez su punizione, la palla sorvola la traversa.
Poco dopo, l'episodio che sblocca la gara: Albertazzi tocca con il braccio sul cross di Radu, Rocchi indica il dischetto. Trasforma Biglia: vantaggio Lazio al 38'. La strada si mette in discesa per la squadra di Pioli, ma prima dell'intervallo Cana stende Menez: secondo giallo per il difensore in cinque minuti e biancocelesti costretti a giocare per un tempo in dieci uomini. Pioli corre ai ripari e 'sacrificà Cataldi per piazzare in difesa Novaretti. Inzaghi vuole approfittare della situazione e rinforza il reparto offensivo inserendo Honda per Muntari. La reazione dei rossoneri, seppure timida, c'è: Abate pennella il cross dalla destra, Alex va in tuffo di testa ma non inquadra la porta di pochissimo. Altro cambio forzato per Pioli: Mauricio alza bandiera bianca, dentro Basta. Il neo entrato si sposta a destra, Radu e Novaretti si piazzano al centro. Ora il Milan fa la partita, anche se la manovra offensiva è sterile, la Lazio che si riserva di colpire in contropiede: Alex serve Honda, Berisha blocca in tuffo il sinistro del giapponese. Poi è un ottimo intervento di Novaretti a salvare tutto sull'iniziativa di Abate, entrato minacciosamente in area. Poco dopo Pazzini insacca sul cross di Albertazzi, ma Rocchi annulla per fallo di mano dell'attaccante. Sarebbe stato un gran gol. La Lazio non sta a guardare, anzi sfiora addirittura il raddoppio su contropiede: Onazi serve Keita che scarica il diagonale sinistro, la palla timbra il palo alla sinistra di Abbiati. Inzaghi si gioca le carte Van Ginkel e Suso, quest'ultimo all'esordio con la maglia rossonera. Pioli richiama Konko e manda in campo Pereirinha. Assedio finale, si fa per dire, dei padroni di casa: Pazzini tenta il destro dal limite, Berisha c'è. La Lazio regge senza eccessivi patemi e si rende ancora pericolosa con Onazi in contropiede. L'ultimo tentativo rossonero porta la firma di Honda, con un destro dalla distanza: la palla si spegne sul fondo, così come le speranze del Milan di rimonta e qualificazione.
Galliani che lascia la tribuna con alcuni minuti di anticipo è una
delle scene simbolo dell'ennesima, triste pagina del club. "Il Milan prosegue con Filippo Inzaghi in panchina", è la linea emersa da una telefonata tra il presidente Silvio Berlusconi e l'ad Adriano Galliani subito dopo l'eliminazione- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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