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Leao "costretto" a restare per lealtà... e per il giudice

Il Milan lo sta aiutando mentre lo status di dipendente lo protegge nel contenzioso milionario con lo Sporting

Leao "costretto" a restare per lealtà... e per il giudice

Milano. Chi si meraviglia della conferma del management calcistico e amministrativo del Milan in presenza del cambio di proprietà, senza conoscere le regole auree che vigono in finanza, deve rileggere le frasi più significative di Ivan Gazidis, ad del Milan di Elliott con contratto in scadenza a novembre (dopo quella data è probabile che rientri a Londra, ndr) rese al The Athletic e che sono una chiave di lettura interessante delle prime scelte effettuate da RedBird Capital, nuovo proprietario del club rossonero. «Per i risultati ottenuti il nostro non è un club dove uno arriverà e dirà: "sentite, abbiamo bisogno di un cambiamento radicale di direzione". Francamente sarebbe una follia!» la spiegazione didascalica del manager sud-africano. Seguita da una metafora altrettanto utile a comprendere le linee guida seguite dal Milan in questi anni. «Questi giganteschi club non sono piccoli motoscafi o moto d'acqua che si possono girare in un attimo. Sono petroliere che possono rimanere bloccate nel canale di Suez. Per competere in questo ambiente allora servono idee diverse. Gli ostacoli sono solo emotivi e non intellettuali, le pressioni fanno sì che l'unità interna sia difficile da mantenere. Noi ci siamo riusciti!»: letta così l'analisi di Gazidis è una risposta pubblica sul clima interno a casa Milan e ai rapporti con l'area tecnica.

A questo tema è strettamente legato un retroscena interessante riferito al caso Leao. Il portoghese, come si sa da tempo, è stato condannato a rimborsare la cifra di 16,5 milioni di euro allo Sporting di Lisbona per aver lasciato il club trasferendosi al Lille dopo l'irruzione dei tifosi nel centro di allenamento. Il lodo del Tas di Losanna non scagiona il calciatore al quale però, dalla giustizia italiana, è stato riconosciuto lo status di dipendente. Si tratta di un dettaglio decisivo perché obbliga lo Sporting, in caso di mancato accordo col calciatore, a richiedere e ottenere il pignoramento di un quinto dello stipendio. In vista del prolungamento del contratto attualmente fermo al 2024 (richiesta di Mendes da 7 milioni l'anno), Leao riceverebbe una trattenuta annuale da 1,4 milioni e lo Sporting dovrebbe impiegare un bel po' di anni per recuperare la cifra. Per questo motivo è risultato incomprensibile il no dello Sporting alla proposta di mediazione portata avanti dal Milan per conto di Leao con una offerta di risarcimento da 12 milioni di euro! I portoghesi hanno rifiutato ma l'iniziativa è una conferma solenne della volontà del club rossonero di aiutare Leao e di tenere in modo particolare al prolungamento del suo contratto. Ma c'è un altro motivo, legato alla vicenda extra-calcistica, che suggerisce a Leao (e ai suoi professionisti) di restare in Italia il più a lungo possibile.

Ed è proprio la protezione che gli arriva dallo status di dipendente, status che lo mette al sicuro da una richiesta di risarcimento immediato e totale della cifra.

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