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Leo, prima a casa di Diego Juve, il Lione non fa paura E la Dea sogna ancora

C'è il Barça, ma il Napoli si esalta con le grandi Garcia per Sarri. Atalanta: Valencia alla portata

Leo, prima a casa di Diego Juve, il Lione non fa paura E la Dea sogna ancora

Marcello Di Dio

La prima di Messi nel teatro delle grandi imprese del mito Diego Maradona; il ritorno di Garcia allo Stadium di Torino dove polemicamente, quando era tecnico della Roma, fece il gesto del violino in polemica con l'arbitro; l'approdo a San Siro del fenomeno brasiliano naturalizzato spagnolo Rodrigo. Se non fosse per il Napoli che troverà il Barcellona affamato di vittorie (non vince la Champions dal 2015 ma la Pulce ha segnato 26 gol negli ottavi di Champions), il sorteggio delle prime sfide da dentro o fuori potrebbe definirsi un successo per le italiane.

Sarri e la Juve, pure teste di serie, rischiavano un incrocio pericoloso con il Real di Zidane o il Tottenham di Mourinho e invece hanno pescato la formazione sulla carta più debole del lotto, il Lione. Orfano della stella Depay, infortunatosi al crociato, e alle prese con un difficile rapporto con i tifosi. Al di là dei precedenti positivi (doppio successo nei quarti di Europa League 2013-14, gol decisivo di Cuadrado in Francia e 1-1 a Torino nella fase a gironi di Champions 2016-17), i transalpini in campionato sono ottavi e ad ottobre hanno esonerato Sylvinho per chiamare Rudi Garcia senza però riuscire a invertire in modo deciso il trend. In casa Juve amarcord per Miralem Pjanic, alla seconda da ex dopo la sfida di tre anni fa.

Sospiro di sollievo per Gasperini e l'Atalanta che evitano gli spauracchi Liverpool, Psg e Bayern: con il Valencia - la meno temibile delle teste di serie insieme al Lipsia capolista in Bundesliga, toccato in sorte al Tottenham di Mourinho - la Dea può giocarsela. Come il Lione, anche gli spagnoli hanno avuto qualche difficoltà a inizio stagione e le divergenze fra Marcelino e la società hanno portato al divorzio. In panchina è arrivato Celades e pian piano la squadra ricca di giocatori di qualità (tra cui l'ex interista Kondogbia) è risalita al 7° posto della Liga.

Rino Gattuso, fresco sostituto di Ancelotti al Napoli e alla sua prima esperienza in Champions da allenatore, se la vedrà subito col Barcellona di Messi, Suarez e Griezmann. Il peggiore dei clienti per quanto il tecnico provi a fare buon viso a cattivo gioco. Alle pendici del Vesuvio sono avvezzi alle grandi sfide (vedi i recenti successi con il Liverpool) e proveranno a fare affidamento alla cabala: le ultime due volte che il Barça ha affrontato un'italiana nella fase a eliminazione diretta (Juve e poi Roma grazie al gol di Manolas, ora difensore dei partenopei) è uscito. La mina vagante Real Madrid è toccata al City di Guardiola, il Liverpool tornerà al Wanda Metropolitano dove ha vinto l'ultima Champions ma per affrontare l'Atletico di Simeone, il Bayern ritrova il Chelsea che nella finale del 2012 gli negò la coppa all'Allianz Arena. Sfiderà il suo passato Tuchel, che alla guida del Psg se la vedrà col Borussia Dortmund.

Nei sedicesimi di Europa League, abbordabili i sorteggi per l'Inter che avrà il Ludogorets, squadra che vince da otto anni il campionato bulgaro ma che fuori dai confini di casa non ha mai sfondato (fu eliminato dal Milan due stagioni fa), e per la Roma che sfiderà i belgi del Gent terzi in campionato.

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