Leonardo: «Vincere la prima è fondamentale»

Dimenticare solo quella baruffa finale. Pato non se l’aspettava e non se la meritava perciò, con lui, ha reagito tutto il Milan prendendo per le orecchie Del Grosso che aveva infilato, a mò di sfida, due dita nell’orecchio del giovane brasiliano. «Se la sono presa con me per i due gol» ha chiarito al volo Pato prima di andare a ricevere il meritato titolo di uomo-partita davanti al tabellone degli sponsor e sotto gli occhi sognanti dei tifosi del Milan in adorazione. È lui, al momento, il profeta del nuovo Milan ancora tutto da scoprire ma partito col piede giusto a sette giorni dal derby che avrebbe potuto stroncare una stagione. «E invece noi abbiamo fatto una grande gara e devo ringraziare tutta la squadra che ha giocato con me e per me» è l'aggiunta di «Papero» Pato arrivato sotto la tribuna per donare la sua maglia a un tifoso e festeggiare la prima doppietta della stagione. Sembra quasi un avviso ai naviganti. «Al derby dovremo fare il Milan» è la sua idea che segnala la forza del gruppo, uscito coeso dal primo esame in una notte di piena e umidissima estate.
Pato è la felicità del Milan, Leonardo è lo specchio della grande paura che ha attraversato nelle passate settimane il cuore e la testa di tutto il Milan, rimasto senza Ancelotti, Maldini e Kakà, il grande ombrello e il santo protettore. «Sono felice» ha continuato a ripetere il brasiliano che parla cinque lingue, giapponese compreso, e perciò viene considerato, dai suoi, una specie di predestinato. Si mette in maniche di camicia, durante la partita, rinunciando alla giacca d’ordinanza prima di andare incontro ai suoi due eroi della serata, Pato e Ronaldinho che lo hanno ripagato a suon di intese e di gol, di magiche combinazioni. «È stato ottimo l'inizio sul piano fisico e mentale» è il riconoscimento del tecnico debuttante che si ritrova già con 3 punti in classifica e può tirare un sospirone di sollievo. «Questo risultato può aiutarci a creare l'identità del gioco» è la sua idea fissa ripetuta fino alla noia nelle ore che han preceduto lo sbarco qui in Toscana e l'arrivo a Siena. «Non era facile vincere da queste parti» il suo riconoscimento al rivale che ha fatto di tutto e anche rischiato di avvicinarsi al secondo pareggio, dopo aver conquistato il primo. «Vincere la prima è fondamentale, non importante» la sua chiusura dopo gli elogi passati a Dinho e Nesta.
La chiusura è con Adriano Galliani, vice-presidente esecutivo che prima di partire ha dichiarato il proprio tifo sfacciato per la Fiorentina in Champions («Altrimenti corriamo il rischio di farci sorpassare dalla Germania» la spiegazione didascalica). «Il nostro successo nasce da Nesta e Thiago Silva» il suo primo giudizio. Che si coniuga alla perfezione con i voti in pagella e con le impressioni raccolte sul campo. «Sono contento per Leonardo, cominciare col passo giusto lo ha reso più sicuro dopo aver vissuto un'estate tribolata con tutti quei risultati negativi» la dedica al suo nuovo allenatore. Sul mercato non sono mancate novità e segnalazioni.

Può arrivare Zaccardo? «Quel nome è valido come tanti altri ma a condizione che Oddo venga ceduto» è la precisazione del vice Berlusconi che deve avere un occhio sul mercato. Di Kaladze non ci sono notizie di trasferimento. Semmai attendono tutti segnali da Torino. De Ceglie potrebbe andar bene, e alla Juve è in arrivo Grosso.
FOrd

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