L'etica di Prandelli: «Su Cassano vi dico che...»

Roma«Le regole sono uguali per tutti», è la frase che campeggia nello spogliatoio di Coverciano, dove alloggia almeno due mesi l'anno la Nazionale di Cesare Prandelli. Questione di etica, come il premio Tor Vergata per lo sport assegnato al ct (con predecessori del calibro di Platini e Ferguson).
Quella frase sembra quasi un monito per chi in futuro vorrà vestire l'azzurro. Tanto che nel fuoco di domande che gli studenti dell'università Luiss di Roma gli rivolgono, spunta quella insidiosa su Cassano. «Ma lei vorrebbe avere dei giocatori soldatini o di talento?», il quesito a bruciapelo con chiaro riferimento alla polemica del barese contro la Juve. Prandelli risponde senza problemi: «Credo che Antonio volesse solo provocare per giustificare i suoi tre no ai bianconeri. A me piacciono i giocatori di talento, ma anche con la capacità di sopportare tante pressioni. Insomma per arrivare a un obiettivo, tutti devono andare dalla stessa parte». Chiusura totale o porte ancora aperte per tutti, come continua a ripetere il ct? La sensazione è che la frattura sia difficile da risanare.
Da Cassano il dibattito scivola sull'Italia che ha problema con l'etica, tra il calcio che deve fare i conti con le scommesse e il paese avvolto dalla corruzione. «Le scommesse sono legali e pubblicizzate, ma secondo me un professionista non dovrebbe mai scommettere», così Prandelli. Applausi scroscianti prima che uno studente tiri in ballo il caso Conte. «Quali sono le prove d'accusa su di lui?», il quesito rivolto anche al presidente Abete. «Conte è stato squalificato, sta passando un momento particolare e si sente in difficoltà - dice il ct azzurro -. Bisogna però avere la correttezza e la responsabilità di accettare i verdetti della giustizia sportiva».
Dal calcio alla politica, Prandelli si era sbilanciato a Sky Tg 24 sulle sue preferenze: «Se mi piace Grillo? Preferisco Renzi». Anche se alla domanda di uno studente Luiss («ha parlato di paese vecchio, nazionale che si ringiovanisce, le piace la rottamazione?») glissa: «Dobbiamo avere voglia di confrontarci con cose nuove».

Magari «isolando anche fisicamente i deficienti che fanno cori brutti allo stadio», in riferimento al caso di quelli contro Morosini. Chiusura su Farina, il calciatore ora all'Aston Villa: «È come la Nazionale, apprezzato più all'estero che in Italia». Applausi, all'esame etica gli studenti gli danno 30 e lode.

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