Tutti lo vogliono, tutti lo chiedono, tutti dicono di sentirne la mancanza. Ma siamo sicuri che per tutti sarebbe un giovamento? D'accordo, il calcio senza pubblico non è la stessa cosa, perde di passione, calore e coinvolgimento. Ma a volte può fare brutti scherzi. Prendete uno stadio enorme e iconico come quello di San Siro. Metteteci un gruppo di ragazzotti con poca esperienza a difendere i colori di una squadra gloriosa. Cosa succederebbe al primo errore marchiano di uno di questi giovanotti? Fischi, mugugni, magari ululati. E così, il ragazzotto si scoraggia, perde fiducia e rende meno, molto meno di quanto potrebbe. E allora chissà che uno dei segreti del Milan sia proprio quello di giocare in uno stadio deserto, dove i giovani possono esprimersi al meglio senza pressioni.
Dalla fine del lockdown in poi infatti la squadra di Pioli ha iniziato a correre fortissimo, tanto che lo stesso tecnico si è guadagnato la riconferma. Da debole e fragile a quasi insuperabile. Chiaro, contano idee, schemi e condizione, ma l'assenza di ululati provenienti dagli spalti non ha per nulla influenzato la banda rossonera. Tanti ragazzi, giovani di belle speranze, che in poco tempo hanno iniziato a rendere molto più di prima. Sotto la guida di un certo Zlatan Ibrahimovic ma lui merita un discorso a parte. Lui ragazzino non è più da molto tempo ma che continua a definirsi Benjamin Button sui social, l'uomo che ringiovanisce invece di invecchiare. E non ha tutti i torti, al di là dell'ego smisurato. Perché a dispetto dell'età continua ad incantare in campo. A suon di gol e giocate da campione, sta dimostrando di meritare il rinnovo da 7 milioni e la fiducia senza riserve della società. Senza dimenticare la leadership perfetta per condurre un gruppo giovane e di prospettiva. Lui sì, che magari patisce l'assenza del pubblico. Applausi o fischi che siano, sa sempre come trasformarli in carica agonistica.
Fatto sta che il Milan nella bolla continua a vincere. E ora viene il bello. Dopo aver allargato i cordoni della borsa, con il rinnovo da 7 milioni per Ibra prima, e con l'acquisto di Tonali poi, a Pioli manca davvero poco per puntare in alto. In ambiente rossonero cresce il partito di chi spinge Elliott a compiere un paio di sforzi per non avere rimpianti. Spendere per un vice Ibrahimovic, un difensore centrale e un terzino di livello, porterebbe gli innesti che servono per tornare a sognare. Perché se è vero che nella volontà della dirigenza gli investimenti devono essere limitati, è altrettanto vero che un posto in Champions League è l'obiettivo dichiarato di tutti.
Per prestigio ma anche e soprattutto per il ritorno economico che la massima competizione europea potrebbe garantire.Giovani liberi di esprimersi senza pressioni, fiducia, investimenti e Zlatan. Dopo anni di delusioni, la formula del Milan sembra essere tornata quella vincente.
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