È l'Inter di Conte ma resta pazza. Così non fa paura alla Signora

Un pareggio che scontenta tutti. La Roma ribalta il risultato, Spinazzola provoca il rigore e Lukaku lo realizza: finisce 2-2

È l'Inter di Conte ma resta pazza. Così non fa paura alla Signora

La Juventus può continuare a dormire sonni tranquilli e stasera potrebbe mettere il cappello sul nono scudetto di fila. Le ultime, flebili, speranze di detronizzazione della Signora sono legate alla Lazio incerottata e senza benzina degli ultimi tempi. L'Atalanta pensa già al Psg e all'occasione d'oro della Champions di agosto (da ieri sa che giocherà pure la prossima), l'Inter spegne le sue speranze di un clamoroso recupero sui bianconeri all'Olimpico con un pareggio agguantato sui titoli di coda grazie a un regalo della difesa di casa.

Lo stesso Conte aveva smorzato possibili entusiasmi alla vigilia e la sua squadra vista contro la Roma non ha dimostrato di avere quella «fame» da inseguimento. Merito dei giallorossi, determinati a tenere stretto quel quinto posto che non costringerebbe agli straordinari (leggi spareggi) nella prossima Europa League. Demerito della truppa di Fonseca e in particolare di Spinazzola che «cicca» il pallone su un semplice rinvio difensivo (quest'inedito calcio estivo regala anche questi svarioni) che non si prende la quarta vittoria di fila.

Sarà anche un'Inter bistrattata come dice Conte, che comunque l'aveva bacchettata dopo la figuraccia con il Bologna, ma ieri il campo dell'Olimpico ha parlato chiaro. La truppa nerazzurra ha subìto a lungo le ripartenze della Roma e pur trovandosi in vantaggio con la zuccata di De Vrij (14° gol nelle ultime 4 stagioni, meglio di lui nei Top 5 campionati europei ha fatto il solo Sergio Ramos del Real), ha pagato due errori difensivi ma non è riuscita nemmeno a dominare l'avversario a centrocampo. Certo, sul successo della squadra di Fonseca pesa l'azione del pari di Spinazzola: il fallo di Kolarov su Lautaro Martinez (un'altra prova negativa per il «Toro» che si è visto annullare anche un gol per fuorigioco) era apparso evidente, ma Di Bello ha consultato il Var e ha ritenuto di concedere il gol.

Il pasticcio commesso da Bastoni e De Vrij in occasione del 2-1 romanista è lo specchio della notte non certo brillante dei nerazzurri: l'azione palla al piede di Dzeko consente a Mkhitaryan di siglare il sorpasso. Un'altra buona partita per l'armeno, uno in più di Fonseca in questo periodo. Esulta anche Zaniolo, costretto in tribuna da un infortunio al polpaccio che qualche maligno ha ritenuto «diplomatico» dopo che l'allenatore lo aveva bacchettato in settimana. Mancata la partita da ex, l'imminente mercato potrebbe sancire un clamoroso divorzio dalla Roma magari a vantaggio di una Juve che per ora rimane alla finestra.

Nemmeno lo svantaggio scuote un'Inter nella quale il solo Sanchez sembra avere un po' di iniziativa. La squadra di Conte appare compassata, lenta, con poco gioco di prima.

I cambi non cambiano l'andamento del match, anche se proprio Moses (fallo subito) e il Lukaku non al top (trasformazione del rigore, 21ª rete in campionato) sanciscono il 2-2 finale. Un pari che alla fine non serve a nessuno: la Juve (+5 sull'Inter) si frega le mani e resta padrona del suo destino. Con minori affanni, però.

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