Così abitudinaria nel suo essere maledettamente pazza che quasi non fa notizia. Chiedere una partita normale all'Inter sembra davvero un'impresa impossibile. E così anche contro il Chievo vince ma soffre dannatamente e rischia fino alla fine di pareggiare una gara che sembrava ormai in cassaforte. Una partita dalle due facce (la norma, in casa Inter), dove i nerazzurri di Spalletti hanno alternato una fase di dominio a momenti di panico e smarrimento in cui nessuno riusciva a tenere palla e a far salire la squadra. Ma alla fine quello che contava era vincere per rimanere attaccati al treno Champions in cui Roma e Lazio continuano ad essere avanti di un punto. Missione compiuta quindi, anche se a fatica.
«Abbiamo mollato un pochettino all'ultimo e siamo andati in difficoltà», conferma Spalletti che inquadra così la volata Champions: «Dobbiamo riuscire a migliorare di volta in volta, la squadra si è resa conto di essere in grado di arrivare fino in fondo. Il leone mette la stessa forza anche quando trova la preda più piccola. Dobbiamo provare a vincerle tutte. Sarà difficile ma la testa deve essere quella giusta per provare a farlo». Ci vorrà qualcosa di più, però, di quanto visto a Verona dove, ancora una volta, sono risultati decisivi i soliti Icardi e Perisic. Se non segnano loro per l'Inter si fa dura. E per l'argentino è una giornata di festa doppia. Con la rete al Chievo è arrivo a quota 26 in stagione. L'ultimo giocatore dell'Inter a segnare cosi tanto era stato Angelillo nel 1958-59 (chiuse a 33). Niente male.
Contro il Chievo Spalletti, nonostante l'assenza per infortunio di Gagliardini, non cambia e conferma il suo modulo con Borja Valero insieme a Brozovic davanti alla difesa e lancia dal primo minuto Karamoh al posto di Candreva, ancora escluso dall'undici iniziale. Il Chievo sceglie un atteggiamento aggressivo con Giaccherini trequartista alle spalle di Inglese e Pucciarelli. E sono proprio i gialloblù a partire fortissimo con Pucciarelli che dopo 12 minuti colpisce il palo ad Handanovic battuto. Il portiere nerazzurro è decisivo pochi minuti più tardi con una bella risposta su tiro di Giaccherini e con una grande parata su botta al volo di Cacciatore al 38'. Nel mezzo l'Inter si fa vedere solo con un diagonale di Karamoh fuori di poco e con un calcio d'angolo di Brozovic che Sorrentino respinge. Ma il Chievo cala fisicamente, i nerazzurri prendono possesso del gioco con Rafinha vero uomo in più, capace di creare ma anche di dettare i tempi della manovra.
Non è un caso che dopo pochi minuti della ripresa l'Inter trovi il vantaggio anche se in maniera rocambolesca. Tiro di Brozovic, respinta di Sorrentino, D'Ambrosio tocca per Icardi che comodo comodo fa gol. L'arbitro prima annulla per fuorigioco, poi il var restituisce la rete. Il Chievo accusa il colpo, in campo c'è solo una squadra che al 15' trova il raddoppio con una bellissima aziona tutta palla a terra. Perisic dà il via, Karamoh centra per Rafinha che tocca per Perisic: sinistro chirurgico e palla in rete.
La partita sembra finita. Il Chievo preme poco, l'Inter tiene il possesso di palla senza problemi. Ma mai dire mai coi nerazzurri. Al 44' Stepinski, appena entrato, con un bel diagonale batte Handanovic e riapre la gara.
Gli ultimi minuti sono fatti di apnea, palloni calciati nel vuoto e sofferenza con il Chievo che al quarto di recupero sfiora il pari con Inglese che colpisce di testa e Tomovic che arriva un attimo in ritardo. Buon per l'Inter che vince e resta in corsa. Ci rimarrà probabilmente fino alla fine poi, pazza com'è, potrà farcela. Oppure no.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.