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L'Inter non fa la pazza e torna terza

Chievo ko, Atalanta superata e Champions a 3 punti. A San Siro cori contro Napoli

L'Inter non fa la pazza e torna terza

Milano L'Inter sceglie il film peggiore per fare un altro passo verso la Champions. Decide un gol di Politano, poi Perisic la chiude solo nel finale contro un Chievo rimasto in dieci e già retrocesso da settimane. La squadra nerazzurra a tratti è stata inguardabile, come se giocasse per inerzia nonostante la posta in palio, anche se Handanovic non corre mai pericoli. Comunque sono tre punti che tolgono pressione ai nerazzurri in vista della trasferta di Napoli perché comunque vada, la squadra di Luciano Spalletti rimarrebbe padrona del proprio destino in casa contro l'Empoli all'ultima giornata, mancandole una sola vittoria per la qualificazione aritmetica alla prossima Champions. Rimettere quattro punti sul quinto posto era di fondamentale importanza e alla fine l'obiettivo è stato centrato.

Ma ci sono tanti modi per riconfermare il posto nell'Europa nobile e l'Inter sceglie la sceneggiatura peggiore in campo e fuori. Perché nel primo tempo alla grande bruttezza della prestazione dei nerazzurri, si aggiunge lo scempio dei tifosi della curva. Il coro di discriminazione territoriale che poco prima del quarto d'ora intonano gli ultras, provoca l'immediata reazione dell'arbitro Valeri che chiede allo speaker di minacciare la sospensione della gara: un inedito. La vergogna si ripeterà nei minuti di recupero, il resto dello stadio si dissocia.

Nel primo tempo è l'unica emozione fino alla mezz'ora. Prima Asamoah imbuca per Perisic che viene murato. Poi Borja Valero perde un brutto pallone al limite e si salva stendendo Rigoni. San Siro trasforma i cori di vergogna, in mugugni e in fischi, nonostante il gol di Politano che con il sinistro bacia il palo e segna un gol pesante per la Champions. E pensare che l'anno scorso proprio l'ala era stato tra i protagonisti (segnò pure) della vittoria del Sassuolo a San Siro alla penultima giornata, che obbligò l'Inter ad andare a prendersi il quarto posto all'Olimpico contro la Lazio. Politano è il migliore dei suoi, ma si fa male nella ripresa. I fischi per Candreva che entra possono essere la scintilla di un pericoloso cortocircuito perché il Chievo con il talento Vignato si affaccia dalle parti di Handanovic: l'unica emozione per i venti tifosi clivensi per i quali non è stato nemmeno aperto il settore ospiti, messi al secondo anello rosso per cortesia. L'altalenante Perisic può disinnescare il pericolo ma sbatte sul palo. Invece uno spento Icardi alza sopra la traversa l'unica occasione: la curva fischia, il resto dello stadio risponde con timidi applausi. La scena si ripete al cambio, con tanto di coro a favore di Lautaro Martinez. Alla fine Perisic chiude il conto dopo che Rigoni si è fatto cacciare.

Comunque l'Inter torna a vincere dopo tre pareggi. Una squadra con molti interpreti dal futuro incerto, a parte Icardi e Perisic. Il gruppo ha perso gioco e certezze, un rallentamento di pari passo con le voci sul futuro della panchina dell'Inter. Per Marotta una spiegazione a questo finale di stagione complicato perché «infastidiscono, creano turbative». Spalletti ha parlato dei Robert Redford motivi, evidentemente qualcuno che sussurra c'è.

E il suo destino pare segnato perché il convitato di pietra Antonio Conte è ormai pronto a materializzarsi. A Champions acquisita l'Inter diventerà sua.

E l'ex ct avrà molto da lavorare.

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