Milano. Martedì, il primo verdetto: la finalista di Coppa Italia. Stasera, un'altra tappa del derby senza fine tra Inter e Milan. Cominciano i nerazzurri, 2 vittorie nelle ultime 2 partite e la possibilità di scavalcare in classifica i rivali, almeno per un paio d'ore. Inter a La Spezia, Milan contro il Genoa: stasera Milano vs Liguria, la prossima settimana Milano incrocerà le squadre romane. Un derby che più totale non potrebbe essere, con buona pace del Napoli.
Thiago Motta, ex mai dimenticato perché legato alla più epica delle pagine in nerazzurro, ha guidato lo Spezia oltre le aspettative e a pochi punti dalla salvezza: se da un lato questo lascia ipotizzare che gli aquilotti non scenderanno in campo spinti dalla disperazione di fare punti, che potrebbe invece avere il Genoa a San Siro, dall'altra c'è da supporre che Maggiore (tra l'altro tifoso interista) e compagni possano giocare con la serenità e consapevolezza di chi ha già dimostrato di potersi opporre con successo a squadre più forti e meglio attrezzate. Si tratta di capire se basteranno per fermare la marcia nerazzurra, rilanciata dalla doppietta Juventus più Verona, che in una manciata di giorni ha cancellato dubbi di settimane.
L'Inter ha incassato senza apparenti contraccolpi l'ovvia decisione di dover giocare la partita col Bologna, un ricorso fatto solo per evitare che la partita venisse recuperata a fine febbraio. L'Inter attuale può andare a Bologna e vincere sul campo, così come stasera può imporsi allo Spezia. Deve pensarlo anche Inzaghi, se è vero che alla fine lascerà riposare Dzeko in vista del derby, riproponendo Correa al fianco di Lautaro Martinez, al rientro dalla squalifica, prendendosi probabilmente anche il lusso di cambiare gli esterni (dentro Darmian e debutto dal primo minuto di Gosens) e di non rischiare il diffidato Bastoni (Dimarco) nonostante De Vrij sia arruolabile solo per la panchina (D'Ambrosio).
Di fatto, un turnover massiccio che apparentemente male si accoppia con la necessità di continuare a vincere, ma è chiaro che Inzaghi avrà fatto i suoi calcoli e sapendo che lo aspettano 15 giorni con l'impegno infrasettimanale (prima il derby, poi il recupero) vuole evidentemente evitare di ritrovarsi un'altra volta con giocatori cardine tipo Perisic, col serbatoio in riserva.
Inzaghi spiegherà le sue scelte solo poco prima della partita, avendo dribblato anche ieri le domande dei giornalisti. Poco conta, perché le risposte importanti devono arrivare dal campo e ritrovato il gusto forte della vittoria, non può certo ipotizzare di smarrirlo un'altra volta.
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