Milano L'Inter ritrova tutto. Il gol di Icardi in serie A, la vittoria a San Siro in campionato dopo cinque mesi e Spalletti in panchina dopo la squalifica data e tolta nel giro di poche ore. Se tre indizi fanno una prova dopo Tottenham e Sampdoria, la vittoria con la Fiorentina mette fine alla crisi e l'Inter ritrova anche se stessa. Con i viola non è stata una passeggiata perché dopo un buon primo tempo e il rigore di Icardi, i nerazzurri si sono complicati la vita di fronte a un Chiesa in versione fenomeno. A quel punto ci ha pensato ancora il capitano nerazzurro a sistemare le cose mandando in gol D'Ambrosio. Tre punti che iniziano a rimettere a posto la classifica e sabato a San Siro arriva il Cagliari per dare continuità. Perché se la Fiorentina doveva essere la controprova, l'Inter l'ha superata.
Comunque Spalletti per non rischiare non esulta ai gol dopo essere stato riabilitato in extremis dal ricorso contro la squalifica per l'esultanza esagerata contro la Sampdoria. Il tecnico ripropone l'Inter dei titolarissimi, preferendo solo Candreva a Politano. L'approccio è il solito, incerto, ma il palo di Mirallas in avvio scuote i nerazzurri che guadagnano subito campo. La Fiorentina è timida. Ne esce una partita tecnicamente mediocre, tanti errori dell'Inter sia in uscita dalla propria area, regalando occasioni ai viola, sia nell'ultimo passaggio. Cresce vistosamente l'intesa tra Nainggolan e Icardi, con i due che si cercano e iniziano anche a trovarsi. Il capitano nerazzurro ancora a secco ci prova in tutti i modi, ma il colpo gli resta in canna. Non sbaglia però la più facile delle occasioni, il rigore. Perché il Var toglie, il Var dà: dopo i due gol annullati giustamente a Marassi sabato scorso, stavolta la tecnologia sul cross di Candreva intercetta giusto un dito di Vitor Hugo a cavallo della linea dell'area. Per intenderci, era molto più rigore il mani di Di Marco con il Parma. Implacabile Icardi che si sblocca in campionato alla quinta partita, dopo che otto giorni fa aveva messo la firma nella rimonta Champions. La Fiorentina diventa così, insieme alla Sampdoria, la vittima preferita dell'argentino a quota 11 reti contro i viola.
L'Inter torna a segnare nel primo tempo, gli era successo solamente contro il Toro. La squadra dell'ex Pioli che vanta pure la migliore difesa del campionato, fa troppo poco per non meritare di ritrovarsi in svantaggio: Simeone spara addosso ad Handanovic, mentre Chiesa va a intermittenza, ma quando entra in partita sono guai per i nerazzurri. Perché basta poco ai viola per rimettersi in corsa a inizio ripresa: Benassi intercetta fallosamente Nainggolan e sul proseguo dell'azione proprio il destro Chiesa è vincente grazie alla deviazione di Skriniar. La partita si accende con continui capovolgimenti di fronte. L'Inter mura tre volte di fila i tiri viola, Icardi perde il tempo due volte, dall'altra parte Chiesa continua a seminare il panico. Brozovic e Vecino alla terza di fila da titolari accusano la fatica.
Ecco puntuale la mossa di Spalletti: Keita Balde per l'uruguagio, con Nainggolan che si abbassa al fianco di Brozovic. È il messaggio alla squadra che stavolta non aspetta il recupero per vincere: D'Ambrosio trasforma in oro l'assist di Icardi. In una notte l'Inter si riprende tutto.
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