
In un campionato deciso in volata e vinto dal Napoli col punteggio più basso di sempre, seppure in nobile coabitazione con il Milan e la stessa Inter, il rosario dei rimpianti è un po' di tutti e per tutti. Facile pensare all'Inter, ma l'Atalanta? Ogni squadra ha più di un motivo per recriminare, ma spesso viene più facile lamentarsi per gli errori degli altri. Degli arbitri, per esempio. L'Inter l'ha fatto dopo Bologna, ma grazie alla frenata del Napoli era tornata padrona del proprio destino. Col rumoroso silenzio ha contestato anche il fatale pareggio con la Lazio, evitando così di spiegare l'ultima rimonta subita in stagione, che fa scopa con la prima, già a Ferragosto, a Genova, sempre per 2-2 e per 2 rigori causati da Bisseck. Altro che arbitri. Due punti, questi o quelli, che alla fine avrebbero fatto la differenza. Ma 2 punti in più, anzi 3, sono quelli che è costato l'unico errore dal dischetto di Calhanoglu in 4 stagioni di Inter, 21 centri su 22 tentativi e quale ti sbaglia? Proprio quello contro il Napoli all'andata, l'Inter perde 2 punti, il Napoli ne guadagna 1, il saldo sarebbe stato più che sufficiente per scrivere un finale differente.
Colpa solo loro? Non scherziamo. E la rimonta subita a Parma, da 0-2 a 2-2 in un quarto d'ora, una settimana dopo la grande paura corsa in casa contro l'Udinese? O il gol di Orsolini all'ultimo tiro e con le lamentele di Inzaghi per la posizione da cui è stata battuta la rimessa laterale? Vallo a capire quali sono i punti che pesano di più, forse gli ultimi, perché più recenti e facili da ricordare. Ma se prima fossero arrivati quelli che dovevano arrivare? Quante sono le squadre di vertice che hanno perso punti contro il Monza? All'Inter è capitato all'andata e stava per ricapitare al ritorno a San Siro, dove c'è stato anche un 4-2 contro la Juventus che nei 20 minuti finali è diventato 4-4, per la doppietta di Yildiz. Il rosario dei rimpianti non finisce mai, a meno di non guardare anche agli errori altrui. Per molti, non per noi, non qui, poiché l'Inter era la squadra più forte, il successo del Napoli ha le sembianze del regalo. Sbagliato e ingiusto. L'Inter era ed è molto forte, come ha dimostrato in Champions, ma il campionato è un'altra cosa. L'anno scorso, l'Inter uscì a dicembre dalla Coppa Italia e a febbraio dalla Champions League. In primavera, il campionato fu una lunga discesa verso la seconda stella. Quest'anno, prima dell'andata col Bayern l'Inter ha pareggiato a Parma, dopo il ritorno ha perso a Bologna.
E fra il ritorno col Milan in Coppa Italia e prima dell'andata col Barcellona in Champions, è arrivata la sconfitta con la Roma. Una girandola di impegni che l'Inter ha finito per pagare in campionato, ma che le valgono un posto nella notte più importante dell'anno. GVis
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