nostro inviato a Verona
Il tema del Lippi ter in azzurro (ma come direttore tecnico) si inserisce prepotentemente nella discussione del Consiglio federale tra l'annuncio del nuovo commissario tecnico Ventura, il varo delle procure interregionali nel codice di giustizia sportiva, i criteri dei ripescaggi nei campionati e la riduzione della tassa di iscrizione in Lega Pro.
La strada della Federcalcio sembra tracciata e la spiega il presidente Tavecchio. «Non posso nascondere che ho le mie idee, ma qualche approfondimento in questo momento la questione lo merita. Valuteremo i pro e i contro sia giuridici che legali», così il numero uno di via Allegri. Che sottolinea come il tema non riguardi «una sola persona, ma il sistema». La scelta dell'ex ct campione del mondo nel 2006 - già avvenuta da tempo - sarebbe ostacolata da una norma che ne vedrebbe un conflitto di interessi a causa del ruolo di agente dei calciatori del figlio Davide. Ecco perché la Figc ha deciso di chiedere un parere alla sezione consultiva della Corte d'Appello federale. «La questione non ha necessità di essere risolta nè oggi nè domani - ha chiarito Tavecchio - abbiamo più di un mese e mezzo di tempo. Io vado per gradi, prima dovremo vedere le compatibilità e quando la Corte ci dirà prenderemo una decisione».
Resta il pasticcio se si considera che anche il presidente del Coni Malagò si era già lasciato sfuggire il nome di
Lippi (a lui gradito) come nuovo direttore tecnico. La Figc ha fatto le sue mosse, una volta acquisito il parere che confermi l'incompatibilità, bisogna capire come deciderà di muoversi Lippi. Per ora tutto in stand-by.MDD
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