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L'Italia cercava l'oro per Mattarella, ma trova solo l'argento

La catanese Santuccio, nella spada, ha sfiorato l'impresa davanti al Presidente. Bronzo Navarria

L'Italia cercava l'oro per Mattarella, ma  trova solo l'argento

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L'Italia della scherma che va dall'Alpi alla Trinacria ce l'ha messa tutta per depositare la medaglia d'oro davanti agli occhi di Sergio Mattarella, lui nato a Palermo che ieri si è ritrovato, nella affettuosa bolgia tifosa del MiCo milanese, a tener parte per una ragazza della sua isola nata a Catania. Sarebbe stato un meraviglioso manifesto di un'Italia sportiva ambiziosa, fondata sul potere delle donne da regalare ad un presidente venuto ad onorare il mondo della scherma che nel cuor gli sta. Pare infatti sia uno degli sport che più lo appassionano. E Alberta Santuccio, 28enne ragazza catanese senza gran pedigree di successi, ieri si dev'essere sentita di colpo con qualche farfalla nello stomaco prima di metter giù la maschera e battersi con Marie Florence Candassamy, francese di bel vedere e di nobilitante statura, che l'ha irretita nella prima finale di questi mondiali, sfruttando la tattica furba del doppio colpo permesso nella spada. Il doppio colpo è il punto dato ad entrambi e aiuta a sfruttare una situazione di vantaggio. Peccato perché il mondo donna azzurro, ancora una volta aveva tenuto alto l'onore patrio andando a conquistarsi due posti in semifinale: Mara Navarria, la prima mamma in pedana e veterana della compagnia, si è giocata il derby con la Santuccio dopo aver lottato spalla a spalla con ogni avversaria. Ma con la compagna di squadra si è fatta risucchiare in uno sprint degli ultimi 17 secondi in cui la catanese le ha mangiato tutto il vantaggio. Ed allora bronzo alla Navarria, come vuole la regola della scherma e porte aperte alla Santuccio. Finale, però, con un pizzico di delusione. Senza nasconderlo: «Meglio pensare che ho vinto un argento piuttosto che perso un oro. Ho gestito male, ma l'amaro mi passerà». Per lei prima medaglia mondiale, dopo due successi in coppa del mondo: forse l'inizio di una nuova vita. Vita che continua, invece, per la Navarria: atleta che non trascura nulla ed ha tratto giovamenti in gara dal lavoro in apnea che aiuta a gestire emozioni e non solo. Aggiunge un bronzo, ad un curriculum dove l'oro individuale arrivò in bacheca nel 2018, e dedica la medaglia al suo Friuli dove è tornata a vivere dopo una parentesi romana. «Il mio povero Friuli colpito dal maltempo. Spero di portare un sorriso».

Due medaglie per iniziare. E potevano essere tre se Rossella Fiamingo non fosse andata in clamoroso black out finale contro la cinese Sun Yiwen: vittoria e medaglia buttate. Ma ieri non era giorno per l'Italia dei mancini, benché con lettera minuscola. I tre nostrani, appunto la Fiamingo oltre a Curatoli e Samele i leader nella sciabola, si sono lasciati ingoiare dagli avversari. Fra gli sciabolatori solo il più giovane, il 21enne Michele Gallo, è arrivato ai quarti. Gli altri si sono fermati prima e poco conta che Samele sia stato eliminato dallo statuario americano Eli Dershwitz, che poi ha vinto l'oro. Oggi tocca a fiorettiste e spadisti. Un'altra mamma in campo, leggi Errigo, e la solita speranza da coltivare nell'orto rosa. Senza chiamarci mammoni. Tv: Rai2 dalle 17.40, Sky dalle 16.

50.

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