Nella lunga marcia di avvicinamento al suo primo Europeo da ct, Antonio Conte non ha scelto una strada facile. Quattro amichevoli di grande livello da stasera alla fine di marzo: Belgio, Romania, Spagna e Germania, in pratica tre teste di serie di Francia 2016 che sono nella lista delle favorite per il trofeo continentale, e un outsider di lusso. Un cammino da brividi, ma dal quale il ct vuole trarre indicazioni per capire fin dove può spingersi con la sua truppa.
Nel mezzo la scelta del ritiro transalpino (Montpellier è in pole, si deciderà entro una decina di giorni), la costruzione del gruppo che sarà sempre più giovane e con meno «senatori», la rincorsa alla top ten dell'odiato - e poco attendibile secondo molti - ranking Fifa per assicurare al ct un altro bonus di 500mila euro. E ovviamente una risposta - per ora negativa - sulla sua eventuale permanenza sulla panchina dell'Italia anche dopo l'appuntamento del prossimo giugno, passando per la «dolorosa» tappa dell'udienza preliminare a Cremona nel processo sul calcioscommesse.Si comincia dal Belgio, attualmente la nazionale numero uno al mondo che secondo France Football ha una rosa che vale 139 milioni in più di quella azzurra (394 contro 255). A Conte queste cifre interessano poco. Il ct punta sul valore dei singoli per sopperire alla mancanza di talento. «Per fare certe cose e per raggiungere certi risultati non servono solo giocatori straordinari, ma soprattutto uomini straordinari», il messaggio di Conte che pare rivolto a uno degli esclusi eccellenti, Insigne, anche se non fa il suo nome. E sulla sfida con i Diavoli Rossi dice: «Sarà un'amichevole tra virgolette...
È un test contro i migliori, un risultato positivo non dovrà esaltarci, uno negativo ci dovrà far riflettere. Invidio il modello-Belgio, hanno creato un sistema vincente partendo dalle giovanili e dai centri federali: bisogna prendere esempio da loro».La gara di Bruxelles, che frutterà 350mila euro alla Figc (meno dei 600mila che avrebbe garantito l'originario viaggio in Kuwait) darà le prime risposte al ct. Il cui messaggio arrivato lunedì da Coverciano è stato una sorta di avviso ai naviganti: «La maglia azzurra è come una seconda pelle, chi la indossa dia tutto, chi non riconosce l'importanza di questa maglia è inopportuno, inadeguato e non è giustificabile». Non è un caso che siano 16 le società rappresentate (cinque straniere) tra i 28 convocati per il Belgio, resiste solo il blocco Juve. E appena tre i calciatori che rappresentano i club al vertice della serie A, di cui solo uno (il jolly Florenzi) dovrebbe essere titolare stasera. Conte, per fare un esempio, ha ripescato Okaka (emigrato proprio in Belgio, in gol un anno fa nell'unico precedente in Nazionale maggiore a Genova) e De Silvestri dopo un lungo infortunio.
«Sarà una partita importante per trovare le alternative a delle certezze», dice Conte che attende risposte circa la disponibilità e la versatilità dei giocatori convocati. Le idee di gioco ci sono (provato il 4-3-3, ma stasera si vedrà almeno all'inizio il 4-4-2), molti elementi sembrano tagliati per una maglia azzurra all'Europeo. Persino la coppia dell'attacco sembra già «battezzata»: Pellè ed Eder corrono, si sacrificano e segnano, l'ideale per il Belgio e per la lista di Euro 2016. Il primo con 3 gol segnati in 7 presenze è il miglior marcatore italiano nelle qualificazioni, il secondo comanda insieme a Higuain la graduatoria dei bomber in serie A. Marchisio, come già accaduto alla Juventus, raccoglierà l'eredità di Pirlo e prenderà le chiavi del centrocampo: attesa la sfida con il romanista Nainggolan, l'uomo indispensabile in mediana per Wilmots.
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