L'Italia fa slalom ai piedi del podio

L'Italia fa slalom ai piedi del podio

Levi"Kippis" si dice oltre il circolo polare artico per brindare alla buona sorte. Viene da "keep the peace", manteniamo la pace. E così hanno fatto gli slalomisti azzurri, Manfred Moelgg e Patrick Thaler, che pur restando, per un soffio, ai piedi del podio non hanno ceduto al broncio. Manfred Moelgg ha chiuso quarto a poco più di un decimo da un ritrovato Jens Byggmark, il folletto svedese che faceva faville qualche anno fa. Moelgg quelle faville le ha ritrovate, forte anche della carica del secondo posto nel gigante di Soelden. Così ieri "Manni" ha ingranato il turbo nella prima manche pur partendo dalle retrovie, dove si era ritrovato dopo la scorsa stagione incolore.
Quinto ha chiuso invece Patrick Thaler a meno di un secondo dal vincitore, un altro svedese, quell'algido Andre Myrher che si laureò lo scorso anno signore dello slalom, beffando all'ultima gara proprio l'austriaco Marcel Hirscher che ieri ha chiuso di nuovo secondo. Due podi in due gare per il salisbughese; tre stagioni per tornare fra i big per l'azzurro Thaler, a digiuno di podio dal 2009 e mai oltre la sesta piazza nel 2012.
Piove a Levi, a mezza via fra circolo polare artico e il polo nord. Non ci sono più le mezze stagioni nemmeno a latitudini iperboree ma gli azzurri gongolano: «Questo risultato vale un podio» ha sorriso Moelgg. «Giornata storica» gli faceva eco Thaler. Ecco l'Italia che ti aspetti anche se forse meno degli altri moschettieri rimasti a bocca asciutta. Cristian Deville, il primo della classe la scorsa stagione, nella seconda manche è uscito dopo poche porte. Giuliano Razzoli si è qualificato per un soffio alla seconda manche che ha poi concluso 13°, mentre Stefano Gross non è andato oltre il 21° tempo.


Come lui anche altri big son rimasti traditi da queste neve di burro: Kostelic ha chiuso ottavo ad oltre un secondo, ma non ha perso la voglia di farsi portavoce di un mugugno che sta montando fra gli atleti: quest'anno anche i due paralleli previsti a Monaco e Mosca conteranno per la classifica di slalom: un ibrido fra slalom e gigante in cui è come giocare alla roulette russa.

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