L'Italia gioca già le carte d'oro per sfatare il tabù mondiale

L'ultima vittoria azzurra nell'asta con Gibilisco nel 2003. Tocca subito a Tamberi in serata, poi Jacobs nella notte

L'Italia gioca già le carte d'oro per sfatare il tabù mondiale

Trovata nell'Oregon la regina della cera d'api affondata nel Pacifico che ispirò I Goonies, gli sfigati, uno dei capolavori al cinema di Spielberg, l'atletica cerca, da stanotte a domenica 24 luglio, ad Eugene, tempio delle scarpe che fanno volare, nel mondiale che vivremo più di notte che di giorno, i tesori dei suoi campioni in una sfida davvero globale: 1972 atleti per 192 paesi fra gli uomini, 1000 grandi atlete in rappresentanza di 164 Paesi. Nessuno sport chiede tante sfide ai suoi campioni. Una festa inventata da Primo Nebiolo che oggi avrebbe compiuto 99 anni, togliendo l'ipocrisia ad un mondo che gli deve almeno la dignità del vero professionismo.

Per la prima volta gli americani avranno il loro giardino mondiale nella cattedrale di Eugene, pronti a riscattare il gelo di Tokio dove persero le corone più pregiate come la Santo Cristobal de Burgos trovata proprio in questi giorni. L'Italia con i suoi campioni olimpici che, al momento, parlano benissimo, ma che aspettiamo per risposte vere nello stadio intitolato a chi si è inventato cose magiche, nel regno del bello e dannato Steve Prefontaine, campione svanito nella sua magnifica follia rovesciandosi con una automobile, lui che in pista sfidava il mondo e la resistenza, cerca di sfuggire alla maledizione sapendo che il suo ultimo oro degli 11 che si è guadagnata è quello dell'astista Gibilisco nel 2003 a Parigi.

Siamo nella nuvola delle previsioni esagerate perché i nostri campioni olimpici di Tokio non stanno benissimo: Jacobs entra in scena nella notte, sperando che lui e il comasco Alì arrivino alle semifinali e poi alla prova dorata all'alba di domani. Tamberi che si sente carico, ma non sano, ci dirà, con Fassinotti, se ha l'energia per superare i 2.30 della qualificazione oggi poco dopo le 19. Sogniamo che Stano, in assenza della Palmisano, ritrovi le sue armonie nella marcia in una 35 chilometri inesplorata. Non sappiamo come sarà la 4x100 dorata dell'Olimpiade, ma Tortu ci promette belle cose sui 200. Sogniamo almeno 10 finalisti fra pandemie nascoste e infortuni vari. Speriamo che la spregiudicatezza di giovani come il triplista Dallavalle, le lanciatrici Fantini e Osakue, credendo che l'oriundo Ponzio possa entrare fra i migliori, ci liberino dall'angoscia di un mondiale dove andrà bene se ce ne andremo con due o tre medaglie, puntando tutto sull'Europeo in Germania.

Mondiale per fenomeni come l'astista Duplantis che sogna oltre il suo mondiale a 6 metri e 20 visto che l'oro sembra già appeso al suo collo da trapezista, curiosi di vedere se il giovane talento di Knighton scriverà pagine nuove nei 200.

Vedremo se il mondiale sarà davvero magico per il norvegese Jakob Ingebrigtsen che tenta la doppietta nel regno del mezzofondo cercando oro sia nei 1500 che nei 5000, aspettando di capire se il fenomeno Wharholm, fermo da mesi, riuscirà, sui 400 ostacoli che per lui sono facili come un 400 senza barriere, a spingere più in là Dos Santos e gli americani, aspettando imprese e primati dalla McLaughlin nei 400 ostacoli, della rimbalzante Rojas nel triplo, aspettando le giamaicane con la Thompson come regina assoluta, pronti ad alzarci in piedi se Allyson Felix, nella staffetta mista americana, aggiungerà domani nella 4X400 mista l'ultima medaglia al suo prestigioso bottino di 13 ori 3 argenti e 2 bronzi.

Una festa nel regno meraviglioso per campioni veri, in giornate faticose che ci terranno fortunatamente svegli nelle notti del tormento atmosferico.

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