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L'Italia resta a secco. C'è la roulette playoff per il sogno Mondiale

Gli azzurri sbattono sul muro dell'Irlanda del Nord e si fanno sorpassare dalla Svizzera

L'Italia resta a secco. C'è la roulette playoff per il sogno Mondiale

In Qatar, al prossimo mondiale, tra un anno, da prima della classe, si presenterà la Svizzera, maltrattata solo 5 mesi fa durante l'europeo, a Roma. Gli azzurri campioni d'Europa, incapaci di ritagliarsi un successo a Belfast, la fatal Belfast, si fermano al secondo posto e devono guadagnarsi il supplizio dello spareggio tra le seconde per conquistare uno dei tre posti a disposizione per l'Uefa. Diciamolo subito: tutto meritato. Non ci sono alibi né giustificazioni da presentare. A pesare, in modo decisivo, oltre ai due rigori sbagliati da Jorginho, hanno contribuito i due pareggi con la Bulgaria prima e ieri sera con l'Irlanda del nord, certo non due rivali irresistibili. Pagata a carissimo prezzo il limite più noto della compagnia azzurra: l'assenza di un attaccante di spessore. Saremo in buona compagnia, il Portogallo di CR7 ma non è una consolazione. Anzi.

Si capisce subito il copione al Windsor park dove arrivano in 500 con tricolori e cori d'incoraggiamento. L'Irlanda del nord non ha alcun imbarazzo a schierarsi dietro la linea della palla, ad allagare la propria metà campo e a lasciare all'Italia il compito più ingrato: siamo meno competitivi, voi siete i campioni d'Europa, e allora dimostratelo. E invece trovare gli spazi utili è come recuperare uno spillo nel pagliaio. Ci vuole una giocata. Alla fine della prima frazione, chiusa con lo zero nel tabellino, da segnalare soltanto un paio di golose opportune: la prima capitata sul destro di Di Lorenzo (deviata dal portiere in angolo), la seconda lavorata come si deve da Insigne in area ma chiusa con un sinistro moscio. Perciò la faccia di Mancini al gong è tutto un programma.

Va bene il palleggio da dietro ma senza un centravanti classico c'è una sola strada da battere: assecondare i blitz di qualche centrocampista (Barella) o di Chiesa (partito a sinistra) con lanci di estrema precisione balistica. E invece manca proprio quello: il passaggio calibrato quasi al centimetro. Il primo cambio azzurro è una mossa quasi inevitabile: sotto la doccia resta Tonali, l'unico ammonito, e dentro arriva Cristante che ha più caratteristiche di assaltatore di cui si ha un bisogno assoluto. Inquietante coincidenza: nello stesso minuto del gol svizzero, Insigne da posizione favorevole e col suo piede migliore, il destro, conferma che la mira è da rimodellare. Il primo blitz irlandese in area azzurra trova Donnarumma sistemato al posto giusto per deviare la stoccata di Seville: non manca nemmeno il brivido.

Quando la Svizzera raddoppia sulla Bulgaria, Mancini decide di puntare sulle ultime risorse in panchina: dentro Belotti al posto di Barella dopo che Chiesa ha sfiorato il palo lontano. È un assedio cieco quello azzurro, senza un lampo di genio, un dribbling vincente dove serve e così si trascina fino alla fine nonostante gli interventi di Locatelli e Bernanderschi che aggiungono solo ansia e tensione a una squadra senza la bussola del gioco. Mancini chiude con tutta l'artiglieria a disposizione (dentro negli ultimi minuti anche Scamacca): 2 centravanti, due ali, più Bernanrdeschi uguale a zero tiri e zero rischi per il portiere irlandese che resta imbattuto a Belfast.

Anzi sull'ultimo contropiede verde Donnarumma rischia di subire l'umiliante sconfitta.

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