nostro inviato a Londra
Il tempio del calcio inglese lo vedi dall'alto. Appena l'aereo si abbassa, lasciandosi sopra i soliti nuvoloni grigi che caratterizzano lo skyline di Londra, dal finestrino vedi l'arco d'acciaio bianco del nuovo Wembley. E' come il benvenuto dei maestri inglesi che sperano presto di trasformare in un arco di trionfo quel tocco di modernità con cui hanno rifatto il simbolo della loro storia calcistica. Magari facendo l'en plein con cinque squadre ai quarti di finale di Champions League, in modo da aumentare clamorosamente le possibilità di portare almeno una squadra fino in fondo, a quella finale che manca dal 2012 quando trionfò il Chelsea di Di Matteo. Il Liverpool ha risolto ieri sera la formalità Porto, oggi il City farà altrettanto con il Basilea; la prossima settimana United e Chelsea dovranno faticare di più nell'incrocio spagnolo contro Siviglia e Barcellona, con Mourinho che ha più chance del nemico Conte. Ma la Juventus questa sera potrebbe già far saltare il pokerissimo inglese spegnendo una delle cinque stelle, quella del Tottenham.
Signora chiamata all'impresa, anche perché sarà la prima volta in quel tempio inglese trasformato con vetro e acciaio, materiali che offuscano appena la storia. Il nuovo Wembley emoziona anche se non puoi nemmeno pensare di provare il brivido di tirare un paio di rigori, come successo a un inviato d'autore prima di Inghilterra-Italia del 1973. Ora in un calcio ostaggio della sicurezza non ti puoi nemmeno avvicinare a quelle zolle magnetiche. Perché dall'alto Wembley ti attrae, da vicino ti dà un senso di imponenza stagliandosi sopra quelle decine di gru che stanno trasformando anche il quartiere dopo lo stadio. Brexit o non Brexit è la prova della doppia velocità di Londra rispetto al resto d'Europa. Al contrario del pallone inglese che è rimasto clamorosamente indietro sul campo nell'ultimo lustro. Un paradosso, se si pensa alla ricchezza della Premier League.
Se l'Inghilterra ha voltato le spalle all'Europa, il pallone d'Oltremanica non ne vuole più sapere di recitare la parte del comprimario in Champions. E vuole giocarsi tutte le sterline. Ne ha in mano cinque, la Juve vuole prendersi quella del Tottenham.
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