L'ultima strada per Rio una trappola per l'Italia

Il preolimpico assegna un posto ai Giochi Vietato sbagliare per la squadra di Messina

L'ultima strada per Rio una trappola per l'Italia

Ettore Messina, il missionario che ha convertito tanti giocatori e dato gloria a molte squadre, il nostro allenatore più famoso che San Antonio ha prestato alla causa, presenta questa sera a Torino, contro la Tunisia, l'Italia che cerca un posto alle Olimpiadi di Rio. Torneo di qualificazione pieno di trappole al Pala Alpitour dove dovrebbe esserci il pienone visto che in prevendita sono stati già venduti 45.000 biglietti.

Una ragnatela che premierà un solo ragno reale. Puoi sbagliare qualcosa stasera o magari domani contro la temibile Croazia, ma guai fallire nelle semifinali di venerdì contro le migliori dell'altro girone, più Grecia che Messico, letale sarebbe cadere nella finale del 9 luglio. Un solo posto per riportarci ai Giochi Olimpici dai quali siamo assenti dai giorni gloriosi dell'argento di Atene 2004, l'ultimo urrah per un movimento che da quel giorno ha vissuto soltanto a pane ed acqua, senza gloria, anche se Pianigiani, l'allenatore senese dei 6 scudetti di fila che ha firmato per l'Hapoel Gerusalemme, ha provato a ridarci almeno la dignità internazionale, il sacrificato per fare spazio al migliore, il tamburino della Lupa che almeno in questa vigilia si è tolto, dopo 27 anni, la cuffia degli sconfitti visto il successo nel palio della Madonna di Provenzano, di sabato della sua contrada.

Speriamo che anche Ettore Messina riesca a guidare bene come il fantino Scompiglio questa Preziosa Penelope Azzurra che negli ultimi anni ha sfiorato il bersaglio grosso, rimanendo, però, sempre fuori dalle manifestazioni che contano. L'occasione è buona. Si gioca a Torino, in casa. L'atmosfera sembra quella giusta anche se nella preparazione abbiamo visto fermarsi per una frattura al viso il Marco Belinelli che forse rivedremo in campo domani con la Croazia, ma probabilmente, sarà pronto, seppure mascherato, per le due partite che decideranno tutto fra l'8 e il 9 luglio.

Abbiamo un quintetto affidabile arroccato dietro al re Danilo Gallinari, speriamo che i cambi reggano l'urto. Hackett, Datome, il Gallo, Bargnani e Gentile, aspettando Belinelli, dovrebbero garantirci la messa a punto stasera contro la Tunisia che ha nell'americano Brandon Roll il giocatore più forte. Domani esame più difficile contro la Croazia di Aza Petrovic, il fratello di Drazen, rivale in tante battaglie come avversario sul campo e anche come allenatore, che hanno in Bojan Bogdanovic, uomo NBA coi Brooklin Nets, la stella più famosa. Vincere il girone per soffrire meno nella semifinale magari contro il Messico lasciando la Grecia ai croati che potremmo ritrovare in finale se il mostro Antetokounmpo non darà sostanza ad una nazionale rinnovata dove, però, c'è anche il Bourousis reduce dalla bella stagione in Basconia.

I dodici scelti da Messina piacciono quasi a tutti, restano fuori tre dell'Emporio, il Cinciarini reduce da una brutta stagione, i neo acquisti Abass e Pascolo, oltre a Peter Pan Della Valle che deve aver convinto poco nel

lavoro di preparazione. Nessuna polemica, segno che tutti sono dalla parte dell'allenatore. Abbiamo una squadra, speriamo di averla, l'atmosfera sembra buona e allora auguriamoci che prenda anche qualche rimbalzo in più.

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