L'ultima di Zeman Torna e promette: «Sì, ci salveremo...»

Si è ripreso il Cagliari 75 giorni dopo l'esonero prenatalizio. E ora riparte con il solito piglio di sempre e con il suo inconfondibile sorriso sornione. Il secondo atto di Zdenek Zeman nell'isola inizia con l'avversario che ha rappresentato una delle giornate più liete della sua avventura sarda: l'Empoli di Sarri da poco premiato con la panchina d'argento, squadra rivelazione del torneo ma massacrata al Castellani il 26 ottobre scorso dal 4-3-3 del boemo.

Il quale sa che la missione che lo attende, stavolta, è più complicata del solito: non solo far giocare bene le sue squadre e divertire il pubblico, ma salvare il Cagliari. «Ci credevo prima e ci credo adesso. Alla squadra ho chiesto più applicazione e responsabilità: prima c'era molto tempo, ora ce n'è molto meno», così Zeman alla vigilia del ritorno in panchina. Un ritorno del tecnico, che la scorsa estate aveva approvato e condiviso il progetto del nuovo patron Tommaso Giulini, alla guida del Cagliari dopo 22 anni di impero celliniano, gradito dai tifosi. «Non mi aspettavo che la società mi richiamasse - ha detto ancora il boemo - sono venuto per loro perchè il Cagliari in A è una tradizione e voglio che la mantengano, anche se poi io non gli ho mai dato soddisfazioni al Sant'Elia. Mi auguro di dargliele subito, ripartiamo da qui».

Nessun problema con i giocatori («e se qualcuno lo aveva con me, non me l'ha detto», precisa il boemo), ma grande curiosità per la formazione dello Zeman 2: «Tutti i tesserati

possono giocare, non ho novità... scherza l'allenatore al quale mancheranno almeno sei elementi -. E l'Empoli viene da sei risultati di fila, sarà più dura che all'andata». La difficile missione salvezza sta per partire.

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