Coronavirus

L'ultimo "miracolo" di Lourdes è ovale

La squadra locale di rugby era di fatto retrocessa, ma il Covid-19 l'ha salvata

Laddove non è arrivata la fede, ci ha pensato la pandemia. Al miracolo non ci credeva nessuno, nemmeno a Lourdes, meta simbolo del pellegrinaggio cattolico, ma anche casa dell'Fc Lourdes XV. La squadra in questione è una nobile decaduta del rugby francese, fondata nel 1911, campione di Francia per otto volte e vincitrice della coppa nazionale in due occasioni. Quel periodo d'oro è terminato negli anni Sessanta, i giorni nostri invece raccontano di un club sprofondato all'ultimo posto in quarta divisione, sempre battuto nelle sedici partite disputate e ormai rassegnato alla retrocessione. Fino al miracolo dettato dal virus, che ha portato i vertici sportivi transalpini a cancellare la stagione in corso per dare appuntamento all'anno prossimo. Tutti salvi, compresa la selezione della piccola località ai piedi dei Pirenei, che al momento dello stop si ritrovava con quasi 500 punti incassati e a 28 lunghezze dalla penultima. Senza speranze, con appena tre sfide ancora da giocare, come ha sottolineato il presidente Jean-Pierre Armengaud: «La matematica ci aveva condannato da un pezzo. Volevamo vincere almeno una partita e puntavamo molto sulle due gare casalinghe contro le dirette rivali. L'obiettivo era chiudere con onore, ma ci siamo ripromessi di ricostruire dalle macerie per provare a fare meglio».

E se il Coronavirus ha fatto cancellare visite e pellegrinaggi, qualcosa che mai si era verificato prima d'ora, a queste latitudini non ci sono solo apparizioni e guarigioni. A Lourdes sembrano andare di moda anche i miracoli sportivi, come la striscia d'imbattibilità casalinga della squadra iniziata nel 1949, e durata per undici anni, o come la riforma dei campionati del 2016, che all'FC Lourdes XV evitò un'altra retrocessione. Il numero uno Armengaud ha ammesso: «Le cose non vanno bene da un po'. Vogliamo tornare competitivi, cercheremo un nuovo allenatore e altri giocatori. Questa stagione è stata un incidente, tantissime partite le abbiamo perse alla fine, crollando dopo un'ora di gioco».

La gloria sportiva non è più all'ombra del santuario, un tempo alcuni dei migliori indossavano la storica maglia rossoblu, come il flanker Jean Prat, Monsieur Rugby, uno dei più forti nella storia ovale francese. E tra gli ex di turno c'è anche Pierre Berbizier, ex allenatore dell'Italrugby. In tanti sono passati dal locale Stade Antoine-Beguere, impianto finito al centro di una contesa nel 2008, in occasione del viaggio apostolico di Papa Benedetto XVI, il cui atterraggio in elicottero avvenne proprio sul campo da gioco. Per ragioni di sicurezza, fu proposto di segare i pali in legno che delimitavano la porta, alti quasi cinque metri.

Scoppiò il putiferio, alla fine il sacrilegio di Lourdes fu evitato.

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