L'urlo in coppa di Milano mentre il basket affonda e sogna di copiare l'Nba

La Lega fra le macerie fa progetti a stelle e strisce per la A che rischia così di ritrovarsi con 4 club

L'urlo in coppa di Milano mentre il basket affonda e sogna di copiare l'Nba

Passata la tempesta, anche con troppi uccellini che fanno festa per il successo di Belgrado contro la penultima in classifica, l'Armani ritrova il successo e ora può pensare tranquilla al finale di stagione.

Ora può pensare a proteggere il suo primo posto in campionato e a cercare una buona posizione per i play off dell'Eurolega ritrovati dopo 7 anni di carestia. Stasera, intanto, dovrebbe cercare di vincere ad Atene contro il Panathinaikos deludente, per restare fra le prime 4, senza pensare troppo all'ultima in casa contro l'Efes di Ataman, la più penalizzata l'anno scorso dalla pandemia quando aveva molto per sognare, la squadra turca che intanto ha messo nei guai il Real vincendo a Madrid e mandando fuori di testa Pepe Laso che si è preso pure una giornata di squalifica.

Pensando a Varese per pasquetta Milano potrà lavorare con calma cercando di recuperare Delaney ed Evans che serviranno tanto nel finale di una stagione che, in Italia, invece, resta tempestosa per troppe squadre adesso che la Lega sta pensando ad una formula, studiata dalle più ricche Milano, Virtus Bologna, Sassari, Venezia per il prossimo campionato, le cui condizioni poste rischiano di far saltare tutte tranne chi le ha studiate. Dovevano pensarci all'inizio di questa stagione di transizione pandemica, invece lo fanno adesso sognando una Nba all'italiana quando intorno ci sono soltanto macerie economiche.

L'idea sarebbe di recuperare, con un costosa tassa di riammissione, chi dovesse retrocedere, il progetto punta ad avere 18 squadre in serie A facendo venire una crisi di nervi alla Federazione che, invece, pretenderebbe un torneo con meno squadre per avere una Nazionale più fresca nell'Europeo che avrà a Milano uno dei gironi di qualificazione, la base per un riscatto se dovesse andare male il preolimpico a Belgrado che ci lascerebbe fuori dai Giochi dove manchiamo dall'argento ateniese del 2004.

Dopo aver perso Roma, senza squadra, senza impianti decenti per far giocare chi avesse l'idea di ridare una squadra importante alla Capitale, questo basket sembra davvero confuso da un torneo che Milano sta dominando, dopo aver vinto Supercoppa e coppa Italia.

Le porte chiuse che rendono isterico persino il calcio, protetto però da buoni contratti televisivi, hanno davvero dissanguato la maggior parte delle società. Serviva una formula per garantire il lavoro e non le spese.

Non hanno voluto farlo e ora abbiamo società gloriose, vincitrici di scudetti e coppe, come Cantù, Varese, Pesaro, Fortitudo, finaliste scudetto come Trento e Reggio Emilia invischiate nel fondo classifica, costrette a cercare rinforzi spendendo ancora.

Resta l'angoscia e la paura. Lega e Federazione sperano di trovare aiuto da chi governa. Come tanti, come quasi tutte le federazioni che vedono i loro vivai sparire.

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