Mai visto un derby della Mole a porte chiuse: succederà oggi, in uno Stadium deserto. Con 41 punti di distacco tra Juventus e Torino: era già accaduto nell'aprile 2013, i granata di Ventura neopromossi e i bianconeri vittoriosi solo nel finale grazie alle reti di Vidal e Marchisio. Match sulla carta scontato, inutile girarci intorno. Ma anche partita che entrerà quasi certamente nella storia perché permetterà a Buffon di battere il record di Maldini diventando così il calciatore con più presenze in serie A, a quota 648: è ammesso strabuzzare gli occhi, ricordando che l'esordio nella massima serie di quello che sarebbe poi diventato SuperGigi avvenne con la maglia del Parma il 19 novembre 1995, quando Nevio Scala lo mandò in campo a 17 anni, 9 mesi e 22 giorni.
«Ancora oggi fa cose impensabili in allenamento», ha detto ieri Sarri. E c'è da credergli: del resto, quando è stato chiamato in causa anche in questa stagione, il numero 77 bianconero non ha praticamente mai dato segnali di cedimento. Anzi: in qualche circostanza, ha anche messo al sicuro la vittoria dei suoi compagni. Insomma: vecchietto sì (42 anni compiuti il 28 gennaio), da pensionare non ancora e infatti è appena arrivato il rinnovo del contratto fino a giugno 2021. «Mi diverto, credo di poter ancora migliorare e vado avanti», ha spiegato. Qualcuno ha storto il naso, qualcuno lo farà più avanti nel caso in cui il suo rendimento non dovesse più essere all'altezza del mito: impossibile però ignorare di essere di fronte a un vero fenomeno. Il quale proprio contro il Toro ha stabilito nel 2016 il record di imbattibilità in serie A: il 20 marzo di quell'anno Buffon superò il precedente primato stabilito da Sebastiano Rossi mantenendo la porta inviolata per 973 minuti e 10 partite.
Fu Belotti, su rigore, a dargli un (relativo) dispiacere: oggi i due si troveranno nuovamente di fronte e, ancora una volta, i rapporti di forza saranno tutti a favore del bianconero pur se il Gallo segna da tre partite di fila. Il problema, semmai, è quello che sta dietro all'attaccante granata: una squadra molle e apparentemente senza nerbo, il presidente Cairo contestato (previsto un flashmob per invitarlo a farsi da parte), l'allenatore Longo accolto come salvatore della patria e da alcuni già messo in discussione e via di questo passo. Non fosse per i sei punti di margine sul terz'ultimo posto, ci sarebbe di che temere per la retrocessione. «Affronteremo una squadra stramotivata commenta Sarri -.
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