Ne hanno arrestati 140 a Klagenfurt: hooligan o ultrà, fate voi, di nazionalità tedesca. In realtà gentaglia con cromosomi nazisti, pronta, anzi prontissima, a riesumare il peggio del peggio hitleriano. Sconvolgenti i cori contro il popolo polacco che hanno saldato, a oltre mezzo secolo dalla fine della seconda guerra mondiale, razzismo e antisemitismo. Per gli imbecilli lebraismo alberga fra i connazionali di Papa Wojtyla e non ha diritto di cittadinanza. Siamo ancora a questo punto. È dovuta intervenire la polizia tedesca in appoggio a quella austriaca per procedere alle centinaia di fermi ed evitare che il raduno sconvolgesse il capoluogo della Carinzia. Nelle 24 ore precedenti erano stati messi dentro altri 22 facinorosi. Chiusi o multati anche i bar e i chioschi che hanno venduto bevande alcoliche contro le raccomandazioni e i divieti della vigilia.
La notizia non ha avuto gli onori della prima pagina, ma è stata confinata nella pancia di giornali e notiziari radiotelevisivi. Figuratevi come ci saremmo flagellati il capo noi italiani se gli incidenti si fossero verificati nel bel Paese: ne avremmo parlato su ogni mezzo di comunicazione e i politici avrebbero cavalcato londa per avere pubblicità a basso prezzo. Di sicuro non avremmo parlato di arresti. Perché le forze di polizia, in ossequio a un garantismo tutto nostrano, avrebbero proceduto solo a qualche fermo dimostrativo.
Del genere: una notte in cella e poi a casa. Con la scusa che il tintinnio delle manette avrebbe prodotto ulteriori danni.
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