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la MAGLIA NERA di

Non ho idea di chi abbia programmato la trasferta azzurra all’Europeo. Ma varrebbe la pena di prenderci un caffè per capire cosa l’ha spinto a stabilire il quartier generale a Baden, nella periferia di Vienna, quindi in Austria. Una scelta assurda, costosa, logisticamente impegnativa: ne converrà anche il troppo buono presidente Abete. Non sarebbe stato preferibile trovare una soluzione in Svizzera dove il sorteggio ci ha destinato nella prima fase? A Berna il debutto, a Zurigo le altre due partite. O siamo folli noi o lo sono le nostre avversarie che, guarda caso, si sono comportate in maniera completamente opposta. L’Olanda ha fatto base a Losanna, sul lago omonimo; la Francia ha scelto Montreux, poco distante dal ritiro orange; la Romania si è sistemata ad Abtwil, a pochi km da San Gallo. A tutte e tre le comitive basta un pullman per spostarsi e raggiungere la sede di gara. I fenomeni azzurri, invece, hanno bisogno di due pullman, un aereo e un secondo albergo: facilmente immaginabili le conseguenze, specie al rientro dalle partite. Ieri la Nazionale è arrivata alle 13 a Zurigo, poi s’è trasferita nelle camere dello Swisshotel, trasformato in una specie di bunker, infine ha svolto l’allenamento di rifinitura alle 18. Quante energie dilapidate senza una precisa ragione, e quanti soldi gettati al vento. Bambinesca la giustificazione: «È stato scelto il centro di Baden, vicino a Vienna, pensando alle partite della seconda fase». Ma sono assolutamente uguali le probabilità di giocare quarti e semifinali nella capitale austriaca piuttosto che a Basilea. Passando il turno, logicamente. Fatti i conti e calcolati i km, tanto valeva restare a Coverciano. Quanto meno si sarebbero risparmiati dei soldini.

Ma forse il ragionamento non piace alle agenzie di viaggio.

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