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Maldini si racconta: "Io e il Milan, 40 anni insieme con uno sguardo al futuro"

Paolo Maldini ha parlato con orgoglio del suo legame con il Milan: "Dal 1954 ad oggi un Maldini ha sempre fatto parte di questo glorioso club"

Maldini si racconta: "Io e il Milan, 40 anni insieme con uno sguardo al futuro"

La carriera di Paolo Maldini al Milan è stata unica, irripetibile, fatta di successi personali e di squadra che l'hanno portato ad essere considerato uno dei difensori italiani più forti e completi di tutti i tempi. Maldini nella sua carriera ha giocato da terzino per poi spostarsi al centro nelle fasi finali della sua favolosa carriera. Con il Milan ha messo insieme 902 presenze totali, condite da 33 reti, mentre il suo palmares è di tutto rispetto con 26 titoli messi in bacheca: sette scudetti, una Coppa Italia, cinque Supercoppe italiane, cinque Champions League, cinque Supercoppe europee (record), due coppe Intercontinentali e un Mondiale per club. Fantastico anche il suo rapporto con l'Italia con cui ha messo insieme 126 presenze condite da 7 reti pur senza vincere né un Europeo che un Mondiale.

L'ex bandiera dello storico club rossonero è tornato da qualche mese, dopo nove anni di assenza, come dirigente e ora sta affrontando insieme a Zvonimir Boban uno dei momenti più duri nel suo nuovo ruolo. In un'intervista rilasciata all'Uefa, il direttore tecnico rossonero si è messo a nudo raccontando la dinastia Maldini al Milan: "Sono Paolo Maldini, 25 anni gloriosi in rossonero, membro del club UEFA Champions League 100. Questa è una vecchia maglia, non sintetica, che rappresenta un po’ la mia vita al Milan: il numero 3 e i colori rossoneri. Il calcolo è semplice: dal 1954 ad oggi un Maldini ha sempre fatto parte di questo club; prima mio padre come allenatore, poi io come settore giovanile nel 1978 e poi con i miei figli una volta ritiratomi nel 2009".

Maldini ha poi citato la famosa finale di Champions League giocata a Istanbul contro il Liverpool e persa in maniera clamorosa dopo essere stati in vantaggio, a fine primo tempo, per 3-0: "Quello ad Istanbul rimane il gol più veloce nelle finali di Champions League… fu bello, nonostante la sua drammaticità sportiva: il calcio è bello per questo. Mi fa ridere che ho giocato 8 finali e ne ho vinte 5, ma forse quella del 2005 è quella che più viene ricordata… Ha lasciato sicuramente un segno importante. Era una partita in cui eravamo favoriti, abbiamo giocato molto meglio del Liverpool tenendo sempre noi il gioco in mano. Sono cose dolorose, ma quando le accetti è più facile che tu possa avere un’altra chance".

Infine, l'icona, la bandiera, il simbolo del Milan passato, presente e futuro ha parlato del suo rapporto con il club rossonero che ormai sente come una seconda casa: "Il mio rapporto con il Milan è iniziato nel 1978 e non si è ancora chiuso. Il fatto che la famiglia Maldini sia legata dagli anni ’50 ad oggi a questi colori dice tutto. C’è voglia di migliorarsi, di non guardarsi alle spalle e vedere ciò che ho fatto, ma di guardare al futuro".

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