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Malevolenza o impudenza, Sky saluta con il botto

Bye bye Sky. Dopo quasi un ventennio arriva la separazione non consensuale tra lo spettatore monogamo televisivo e la Tv di riferimento per la serie A

Malevolenza o impudenza, Sky saluta con il botto

Bye bye Sky. Dopo quasi un ventennio arriva la separazione non consensuale tra lo spettatore monogamo televisivo e la Tv di riferimento per la serie A. Vero, Sky continuerà ad esserci ma stavolta farà da spalla. E come poteva lasciarci? Con un bel botto e qualche considerazione sul mondo del pallone al quale ha versato sonanti milioni. Non sempre ben ricambiati: parliamo di spettacoli calcistici ma pure di silenzi stampa che non dovrebbero essere parte dei contratti. Il botto è quella sceneggiata tra l'allenatore del Verona Juric e i giornalisti di Sky: domanda sulla ritrovata verve della squadra proprio nell'ultima sfida, il tecnico ci vede la malizia, chiede rispetto, si infuria, esagera, se ne va. I giornalisti negano, stemperano, spiegano, ma non serve. Come dire: non sempre è diletta (d minuscola) l'opera del cronista. Ma non sempre, quasi mai, il calcio può scagliare la prima pietra. Ora Juric può aver avuto il dubbio, ma il variegato mondo del pallone può davvero permettersi di accusare chi ha dubbi sull'operato? Il sospetto, l'accusa velata sono compagni di ogni fine campionato. Non siamo noi quelli che tiriamo fuori l'anima del biscotto?

Salutare Sky con una lite da bar sport non è stato il bello di una foto ricordo. Sentire accusare i giornalisti di malevolenza la comica finale. Benché anche i giornalisti siano dotati di malevolenza. Talvolta di reminiscenza. Due conclusioni sull'ultimo atto: il calcio deve ringraziare Sky per i soldoni versati e la multiforme pubblicità garantita. Sky naturalmente ne ha goduto interessi di altro tipo. Ma il calcio ama andare oltre le regole. Ed è difficile pensare che, nei contratti tv, sia accettato il silenzio stampa imposto dai presidenti. Eppure accade: vedete il Napoli degli ultimi mesi. Allora perché non imporre una salata penale ai silenziatori? Sarebbe ora: a ciascuno il suo dazio. Qui non si parla tanto di rispetto del convivere, ma di rispetto del lavoro altrui.

Concetto ben più ampio del famoso la palla è rotonda.

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