Mancini, che beffa Van Persie chiude la settimana nera

Mancini, che beffa Van Persie chiude la settimana nera

Ingiusto nella sua conclusione, beffardo nello svolgimento, identico all'epilogo dell'ultima stagione. Nell'ultimissimo minuto di un derby entusiasmante il Manchester United trova il guizzo vincente e incassa i tre punti. Infliggendo così una sconfitta immeritata al Manchester City, ora costretto a guardare la testa della classifica in ritardo di sei lunghezze. Ma se lo scorso anno la squadra di Roberto Mancini aveva vinto il titolo in analoghe circostanze, trovando la rete della vittoria contro il Queens Park Rangers negli ultimi istanti del campionato, la sconfitta di ieri porta con sè il sapore della beffa. Concretizzatasi proprio quando i Citizens - costretti a rincorrere per tutta la partita - pensavano di aver ristabilito la parità. Perché dopo meno di mezz'ora di gioco all'Ethiad stadium lo United è già avanti di due gol, merito di un implacabile Wayne Rooney. Mancini punta su Mario Balotelli ma il neo-papà dimostra fin da subito di non essere in giornata. E sul primo contropiede gli ospiti passano. Il City tarda ad imbastire una reazione e lo United raddoppia: Rooney firma la rete 150 in Premier League, la decima in carriera ai cugini.
La ripresa si apre con l'ennesima superflua inutilità di Balotelli, uno colpo di tacco a vuoto che spazientisce i suoi stessi tifosi ma soprattutto fa imbestialire Mancini: non passa un minuto che Tevez prende il suo posto. Supermario non la prende bene e tira dritto negli spogliatoi senza degnare di uno sguardo la panchina. Qualche minuto più tardi però evidentemente ci ripensa, torna sui suoi passi e si siede a bordocampo. Nel frattempo però è iniziata un'altra partita. Riaperta dalla rete di Yaya Toure. Si gioca in una bolgia assordante, c'è una sola squadra in campo. Che meriterebbe il pari quando la conclusione di David Silva si infrange sulla traversa. Pareggio rimandato solo di qualche minuto: angolo di Tevez e deviazione di Pablo Zabaleta.
Qui però il City si lascia ingolosire e cerca il gol del sorpasso. Un peccato di presunzione punito nel recupero da Robin Van Persie. Un castigo ancora più amaro perché sancito proprio da quel giocatore - van Persie, appunto - a lungo inseguito da Mancini la scorsa estate. Si chiude così nel peggiore dei modi la settimana del City, reduce dal flop in Champions. «Ma io resto comunque molto soddisfatto dalla prestazione – l'orgoglio di Mancini, che dopo due anni perde l'imbattibilità casalinga -. Noi abbiamo fatto la partita, loro hanno segnato tre gol su tre tiri. Non meritavamo di perdere, abbiamo giocato molto bene. E se continuiamo così c'è tempo per rimontare lo svantaggio in classifica, anche oggi abbiamo dimostrato di essere una squadra forte». Che meriterebbe tifosi meno incivili: durante l'esultanza per il gol-vittoria Rio Ferdinand è stato ferito alla testa da un oggetto lanciato dalle tribune. E il portiere del City Joe Hart ha dovuto placcare un invasore che si stava lanciando sullo stesso difensore dello United. Episodi immediatamente condannati dallo stesso City, che ha promesso la massima severità verso i suoi tifosi.

Ma la gazzarra finale ha comunque tolto il sorriso a Sir Alex Ferguson. «E' stato un incontro imperdible, bellissimo. Ma rovinato da quanto successo nel finale. Ci era già capitato allo Stamford Bridge, sta diventando un vero problema», la denuncia dello scozzese.

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