Juve-Inter non finisce mai. Nemmeno nell'anno in cui i nerazzurri hanno vinto lo scudetto in netto anticipo. Così, ieri, Marcelo Brozovic ha postato su Instagram un paio di foto corredate da un commento esplicito («Sempre forza Inter! Partita scandalosa») e dall'emoji di un pagliaccio, riconducibile a scelta a Cuadrado o al pessimo arbitro Calvarese. Il croato ha fatto il pieno di like: tra questi anche quello di Roberto Mancini, pronto poi a cancellarlo in fretta e furia. Particolare il rapporto che l'attuale ct azzurro ha con i social: qualche mese fa, a proposito dell'emergenza covid, era infatti inciampato in una gaffe dando la colpa dell'emergenza ai media. E stavolta casca sulla partita più sentita a prescindere dalla posta in palio: non il massimo per un ct, ruolo istituzionale, a poche settimane dall'Europeo.
La Juve, intanto, prova a pensare al futuro: mercoledì, la finale di Coppa Italia contro l'Atalanta. E, domenica prossima, l'ultima di campionato a Bologna: in pratica, gli ultimi 180' di una stagione disgraziata da provare parzialmente a salvare. Non che l'eventuale trofeo alzato al cielo equivalga a renderla positiva, ma intanto verrebbe messa una pezza ai disastri fin qui accumulati. Per la corsa Champions, invece, ormai anche i sassi sanno che il destino non è più nelle mani degli stessi bianconeri. Difficile che basti anche per permettere a Pirlo di rimanere al comando nella stagione che verrà, però mai dire mai. Pur se è chiaro che il toto-allenatore è ormai partito, con le quotazioni di Allegri che rimangono alte. E con la (improbabile) qualificazione alla prossima Champions che potrà essere discriminante: senza quella, è infatti difficile immaginare che uno come Zidane possa traslocare a Torino. E se quest'ultimo sarà lo scenario, è allora più facile che Agnelli trovi terreno fertile nell'ottenere una risposta positiva da parte di Mihajlovic (già contattato anni fa), del sempre apprezzato Simone Inzaghi o persino di Gasperini, per quanto sotto contratto con l'Atalanta. Il tutto, senza escludere la possibilità che Pirlo possa salvarsi in extremis: difficile, ma non impossibile.
Tempo una quindicina di giorni e le idee saranno un po' più chiare, anche perché il 27 è in programma l'assemblea degli azionisti Exor nel corso della quale John Elkann darà qualche indicazione sul futuro della società.
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