Manchester - Neppure Stephen King avrebbe saputo immaginare un finale così rocambolesco, imprevedibile, avvincente. Emozionante fino alle lacrime. Quelle dei tifosi del Manchester City che al 91’ dell’ultimo atto, la partita contro il Queens Park Rangers, erano ormai rassegnati a veder svanire il sogno atteso 44 anni. Nei tre successivi magici minuti però hanno anche assistito ad una risalita storica. Epica. Di quelle che si raccontano ai figli. Una rimonta al cardiopalma. Due gol che hanno riscritto il destino dei citizens, nuovi padroni della Premier League. Il finale thriller perfetto è dunque servito. Perché l’arrivo a pari punti con lo United sorride a Mancini in virtù della miglior differenza reti. Terzo titolo nazionale per il City e prima Premier per il tecnico italiano che verrà premiato con un principesco prolungamento di contratto. Dalla delusione più cocente dunque all’estasi inattesa.
Tutto in pochi minuti. Perché nonostante il vantaggio nel primo tempo firmato da Zabaleta, la squadra di Mancini non ha mai dato l’idea di controllare la partita. Troppa la pressione, troppa l’attesa di un popolo condannato ad un ruolo da comprimario dai mille successi dei cugini dello United. La ripresa si prefigura come un incubo con il pari dell’ex Lazio Cissé e il sorpasso di Mackie. Mancini è una tarantola a bordo campo, salta impreca si dispera. Cerca ogni soluzione, gioca anche la carta Balotelli, fuori da oltre un mese e mezzo. E quando gli occhi umidi di disperazioni dei tifosi del City osservano scorrere i minuti di recupero, ecco l’imponderabile avverarsi all’Etihad stadium. Il nuovo pareggio porta la firma di Dzeko, sul titolo c’è la gemma di Aguero che trasforma in oro l’assist di Supermario.
A fine gara Mancini è esausto come chi ha corso tre maratone di fila. «Il prossimo anno vediamo di vincere prima perché così è troppo faticoso – le parole del tecnico di Jesi -. Penso comunque che sia stata una vittoria strameritata perché siamo stati la squadra che ha fatto più gol e ne ha subiti meno. E poi abbiamo battuto due volte il Manchester United». Menzione speciale per Balotelli, tornato protagonista solo per vicende sportive. Suo l’assist da terra per il gol vittoria. «E’ entrato gli ultimi 15’ e ha fatto la differenza. E’ stato importante oggi ma anche durante la stagione segnando gol importanti», la pagella di Mancini. Difficile immaginare che quest’estate lo lasci tornare in Italia. Su Mario lui punta ancora. Come d’altronde i compagni, a partire dal capitano Kompany.
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