Mancio mental coach "Inter, torna grande"

"Ora conta solamente vincere, poi...". Sull'amico: "Ha qualità, è un leader"

Mancio mental coach "Inter, torna grande"

nostro inviato ad Appiano G.

«Mihajlovic allena il Milan perché ha qualità, non è vero che è un contropiedista, lo ha dimostrato nelle squadre in cui ha lavorato, lui ha le caratteristiche di un allenatore bravo, di un leader. Ho avuto la fortuna di averlo come compagno e di averlo anche come amico. Ora saremo nemici per qualche ora, il resto è tutto merito suo».

Il Mancio ci teneva a ringraziare Sinisa per le belle parole ricevute e lo ha anche difeso. Ma senza esagerare: «Era lì, in piazza, lo hanno tirato in mezzo e si è messo a saltellare con ch i non salta nerazzurro è , ma non ci vedo niente di male, anche se ha un passato interista. Poi uno è un professionista, cambia, ora è al Milan, non ci trovo niente di scandaloso».

Mancio scusi, ma adesso che è tornato in Italia, pensa che una cosa del genere potrà accadere anche a lei? «Di allenare il Milan? No - risponde sogghignando -. Credo che il Milan o il Genoa difficilmente mi cercherebbero». Insomma lui e Sinisa sono amici ma stiamo calmi.

Clima derby, se mai se ne fosse sentita la mancanza. Certo che Mancini ne ha fatto di parlare questa settimana, anche se quasi sempre riesce a rispondere a tutte le domande senza rispondere, il che lo rende perennemente enigmatico: «Chi è il favorito? Il Milan ne ha vinti già due di derby questa estate. Quindi mi sembra avvantaggiato, è normale». Con trequarti d'Italia che vede Inter. «Ma no, siamo solo alla terza di campionato, è ancora tutto per aria, vincerlo è importante ma non per la classifica. Noi non abbiamo le stesse chance che hanno Juve e Roma, loro hanno giocatori che stanno assieme da tempo». E intanto medita di farne debuttare una mezza dozzina, Murillo, Melo, Kondogbia, Perisic e Jovetic, con Telles e Ljajic caldi, tutta gente che il derby non l'ha mai giocato, Miranda è fuori, Mancini dice che nella rifinitura di questa mattina proverà a recuperarlo ma se sente ancora dolore non lo rischia. Ha diverse soluzioni, la prima è l'utilizzo di Ranocchia e sarebbe anche la più indolore, gli altri tutti ai loro posti. La seconda è Juan Jesus con Murillo, e Telles a sinistra. La terza prevede Medel al centro della difesa. Il cileno è uno della guardia del corpo di Mancini: «Ha tutto, ha grinta, ha qualità, sa giocare, è furbo». Nell'attuale 4-3-1-2, quando la squadra è in fase di possesso e i due esterni salgono, Medel va a intrufolarsi fra Murillo e Miranda che si allargano, e questo è il modulo che probabilmente vedremo questa sera: «L'idea di base per affrontare il Milan è quella portata avanti fino ad oggi con il 4-3-1-2 -ha fatto sapere -. Ho venduto tutti i trequartisti? No, Ljajic e Perisic sono due attaccanti che possono ricoprire questo ruolo. E magari anche Guarin». Il colombiano è un'altra guardia scelta del Mancio.Certo che se Ranocchia non gioca neppure stasera...

Poi una parola buona per tutti, Perisic può giocare ovunque, Jovetic sa fare tutto, Melo pensava di trovarlo indietro invece sta bene, Kondogbia diventerà uno dei centrocampisti più forti, Telles gli ricorda Maxwell, e il capitano lo farà Icardi: «Sta bene, ha svolto tutto il lavoro come gli altri».

Ma se lei fosse un tifoso dell'Inter, cosa si augurerebbe?

Mancini risponde di getto: «Se io fossi un tifoso dell'Inter vorrei solo vincere, in questo momento conta assolutissimamente questo, il gioco e le altre cose arriveranno

se ci saranno i risultati. Giudico il derby di Milano il primo, in passato è stato giocato dai migliori del mondo, gente di altissimo livello e spesso era decisivo per importanti trofei. Dobbiamo tornare a quei livelli».

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