Ce ne sono già stati venti. Di esordienti nell'era Mancini. Stasera, magari, arriverà anche il ventunesimo. Perché l'ex Golden Boy del calcio italiano ha già dimostrato di avere la massima fiducia nei giovani e di volerli vedere all'opera su palcoscenici importanti. Tale resta infatti la partita odierna contro la Bosnia (a Zenica, 70 km da Sarajevo), pur se l'Italia ha già staccato il biglietto per Euro 2020: scusate l'anticipo, insomma. Ma nemmeno poi tanto. Vincere del resto aiuta a vincere e gli azzurri non si sono fatti pregare, magari facilitati dalla composizione di un girone non irresistibile: siccome però alle nostre latitudini non è mai stato facile rispettare i pronostici, è inutile andare troppo per il sottile. Otto vittorie su otto nel gruppo J, cui va aggiunto un successo in amichevole: se si imponessero anche stasera, gli azzurri arriverebbero a dieci (primato assoluto) e permetterebbero allo stesso Mancini di superare Vittorio Pozzo, fino a poche settimane fa detentore del record di vittorie consecutive per un ct azzurro.
Da qualunque lato la si voglia guardare, quella attuale è insomma un'Italia vincente. Sperando che duri, a Mancini va dato l'indubbio merito di avere restituito fiducia ed entusiasmo a un ambiente depresso. E si sa che, per sconfiggere la depressione, l'entusiasmo dei giovani è medicina pressoché unica e imbattibile. Così, dopo avere registrato in questi giorni anche il debutto di Gianluca Vialli nel ruolo di capo delegazione, vale la pena ricordare i venti volti nuovi lanciati dal ct, fresco di rinnovo automatico fino ai Mondiali del Qatar 2022: Kean, Zaniolo, Lazzari, Izzo, Barella, Baselli, Grifo, Politano, Mancini, Sensi, Biraghi, Piccini, Berardi, Emerson Palmieri, Pavoletti, Mandragora, Lasagna, Caldara, Di Lorenzo e Tonali. Una bella truppa, non c'è che dire, per un cammino iniziato il 28 maggio 2018 battendo l'Arabia Saudita 2-1. Oggi, sia pure non dal primo minuto, il 21° sbarbato potrebbe essere uno tra Cistana (difensore, Brescia), Castrovilli (centrocampista, Fiorentina) e Orsolini (esterno d'attacco, Bologna): tutti classe 1997, tutti ottimi in questa prima parte di stagione. Magari non verranno già buoni per gli Europei, certo lo saranno per la rincorsa Mondiale: seminare oggi per raccogliere domani. Con Bonucci chioccia (e Belotti titolare, almeno oggi) e la consapevolezza che non sono poi tante altre le big a essersi già portate avanti con il lavoro. Stasera, per esempio, uno dei dubbi di Mancini è legato alla scelta tra Tonali e Zaniolo come partner di Jorginho e Barella: un bel vivere, specie in prospettiva. «Il romanista ci serve in una posizione diversa rispetto a quella che occupa adesso nel club, dove in pratica fa l'attaccante esterno. Deciderò in mattinata, ma per me lui è un centrocampista». Un jolly da far crescere con pazienza.
«Per me la Bosnia è più forte della Finlandia e, anche se ormai non può più raggiungere la qualificazione, contro di noi giocherà al 200%: sarà un bel test, utile a migliorarci come squadra e ad aiutare i giovani a capire che tipo di realtà li aspetta». Nessun rilassamento: «Ci interessa vincere, per chiudere il discorso sulle teste di serie per l'Europeo». I giovani prendano nota.
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