«Decidi il tuo futuro entro lunedì e faccelo sapere». La Juve ha fretta, è scocciata dalle dichiarazioni di Antonio Conte e vuole iniziare la programmazione possibilmente entro il prossimo fine settimana. Questo il senso della richiesta di Agnelli a Conte, inutile trovarsi nuovamente per dire cose già dette. L'aspetto bizzarro è che Conte non sembra avere un'altra panchina in mano, almeno del livello che intende dopo le sue dichiarazioni abbastanza pesanti, nelle quali ha praticamente etichettato da poveracci gli attuali dirigenti. Così come la Juventus pare spiazzata da questa vicenda, montata lentamente fino a esplodere, senza che prima fosse mai stata presa seriamente: tanto resta.
Nel caso Conte se ne andasse, e al momento le probabilità si avvicinano al 90 per cento, i nomi di un possibile successore sono banali come le idee che girano per Corso Galileo Ferraris. Nell'ultima riunione fra Agnelli, Paratici e Marotta, è stata abbandonata la pista Conte, solo lui può riaprire la questione ma intanto l'unico a scalpitare veramente per una candidatura è Vincenzo Montella, anche lui ai ferri corti con la presidenza Della Valle, abbastanza scocciata dalle dichiarazioni dell'aeroplanino che comunque ha disputato una stagione da incorniciare senza Rossi e Gomez, e Cuadrado a mezzo servizio. Lui sarebbe pronto a lasciare per qualcosa di più grande. Se non ci fosse il pesante deterrente della clausola rescissoria di 6 mln, il tecnico viola avrebbe già annunciato l'addio, la piazza lo adora ma alcuni giocatori si sono lamentati: tutti ci lodano, intanto non si vince niente, prendiamo troppi gol.
Montella vale Prandelli. Il ct sta guidando gli azzurri al mondiale, può onestamente portare a termine il suo mandato nel momento più topico di un allenatore, pensando al club che allenerà da settembre? Come può capire chi è realmente motivato, chi crede in un nuovo corso o chi preferisce andarsene, se quando torna dal mondiale è già ora di iniziare la preparazione o quasi? Il mercato chi glielo fa? E poi Andrea Agnelli vorrebbe chiudere con il passato in modo pesante e Prandelli è considerato un bonipertiano. Marotta sembra spingere per Roberto Mancini, considerato il nemico numero uno dalla galassia bianconera. Qualcuno ha corretto spiegando che il Mancio è juventino dalla nascita e ha un conto aperto solo con Moggi. Su Sinisa Mihajlovic gira la voce che le sue siano autocandidature. Jorge Jesus andrà al Monaco, Van Gaal allo United, Luis Enrique al Barça, il Tottenham ha mille candidature, Mancini compreso, se Arsene Wenger lascia l'Arsenal potrebbe scatenare un effetto volano, ma le panchine che contano sono finite. Il Cholo Simeone a Natale ha rinnovato con l'Atletico, troppo interista, va via se vince Liga e Champions e nel caso solo per un club più forte. Escluderemmo una sua destinazione italiana. Sarebbe curioso se dopo la non notizia di Conte al Milan, arrivasse quella di Massimiliano Allegri alla Juve.
Di sicuro la svolta sarebbe completa, niente in comune, ufficiale. Resta Luciano Spalletti, un nome per tutti, dallo Zenit prende 6 mln fino al 31 dicembre, poi è libero. Di sicuro c'è tanta confusione e ancora gelo fra Clarence Seedorf e il Milan. Qualcuno ha ricordato che recentemente Prandelli aveva dichiarato che per l'Italia passare il primo turno sarebbe un miracolo. C'è chi ha letto una sua disponibilità ad allenare un club già a fine giugno. Prandelli perché pare che il profilo scelto dal Cavaliere rientri nelle caratteristiche del nostro ct. Che però nel caso il Milan dovesse guadagnarsi l'Europa, dovrebbe correre ad attraversare l'oceano perché i preliminari a luglio sono già in tabellone. Senza Europa c'è un solo candidato: Inzaghi.
Juve e Milan vogliono chiudere entro la prossima settimana la faccenda panchine. Percentuale bassissima perchè questo accada. L'unico comun denominatore dei potenziali aspiranti è: firmo se mi rinforzate l'organico.E qui la faccenda si incasina.
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