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Perché Maradona veniva chiamato "la mano de Dios"

Diego Armando Maradona avrebbe compiuto oggi, 30 ottobre, 62 anni. Tra 26 giorni, invece, saranno due anni dalla sua morte

Maradona avrebbe compiuto 62 anni: perché si chiamava "la mano de Dios"

Il 25 novembre decorrerà il secondo anniversario dalla scomparsa dell'eternoDiego Armando Maradona che invece, se fosse stato in vita, proprio oggi 30 ottobre, avrebbe compiuto 62 anni. L'ex leggenda del Napoli ha lasciato un vuoto incolmabile tra i suoi fan che per anni gli hanno visto fare cose eccelse con il pallone tra i piedi. 311 gol in 589 presenze complessive tra Boca Juniors, Barcellona, Argentinos Juniors, Newell's Old Boys, Siviglia e ovviamente Napoli. Le reti salgono a quoa 345 se si contano anche le 34 marcature in 91 presenze con la maglia del'Albiceleste. 2 scudetti, una coppa Italia e una Supercoppa Italiana, più un Coppa Uefa con gli azzurri, più tre coppe spagnolo vinte con il Barcellona, un campionato argentino più appunto il Mondiale che resta il suo successo più importante in carriera.

Perché era chiamato la "Mano de Dios"

Diego Armando Maradona era in possesso di un sinistro magico, un talento naturale, era classe ed eleganza allo stato puro. Il soprannome la "Mano de Dios" (la mano di Dio) gli fu attribuito dopo aver segnato con la mano (in maniera eclatante) nel quarto di finale contro l'Inghilterra ai Mondiali del Messico disputati nel 1986. L'Argentina vinse poi quel mondiale, trascinata dal suo favoloso numero 10 ma oggi a distanza di oltre 36 anni da quell'evento, Oltremanica non l'hanno affatto perdonato, tutt'altro.

L'arbitro di quell'incontro, il tunisino Ali Bin Nasser, che convalidò il gol irregolare del Pibe de Oro, ha recentemente annunciato di voler vendere il pallone di quella sfida al miglior offerente: "Fa parte della storia del calcio ed è il momento giusto per condividerlo con il mondo". Il pallone sarà battuto all'asta presso la casa londinese Graham Budd Auctions il prossimo 16 novembre durante un evento speciale dedicato ai Mondiali in Qatar ed ha un prezzo stimato di circa 3 milioni di sterline.

Lo scorso maggio anche la maglia di Maradona finì all'asta e fu venduta alla cifra record di circa 8,8 milioni di euro, poco più di 7 milioni di sterline. La divisa del numero 10 dell'Argentina è stata venduta ad un acquirente anonimo dal suo possessore, l'ex calciatore inglese Steve Hodge. Quella dell'ex fuoriclasse di Napoli, Barcellona e Boca Juniors, ad oggi, è il cimelio sportivo più costoso venduto all'asta fino a questo momento.

La celebrazione prima di Napoli-Sassuolo

Il Napoli gli ha anche dedicato il nome dello stadio e ieri prima della sfida contro il Sassuolo di Alessio Dionisi si è voluta celebrare la figura del numero dieci. La statua del campione argentino scomparso meno di due anni fa, con il suo sinistro dorato, è stata portata all'interno dell'impianto prima della partita contro i neroverdi con i tifosi azzurri che gli hanno reso il dovuto e meritato omaggio.

La squadra di Luciano Spalletti sta disputando una stagione fantastica sia in campionato che in Champions League: il Pibe de Oro sarebbe sicuramente orgoglioso di quella che ha sempre definito la sua seconda casa.

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