
Atletica amore vero, bella e crudele che pretendi il massimo e rubi l'anima per qualche centesimo, centimetro. Lo hai fatto in maniera spietata nella maratona, ci hai provato nella gara del martello femminile, sui 100 ostacoli, ci hai tenuto nell'arena di Tokio fino a quando Mondo Duplantis è andato a sfiorare il sole cavalcando la sua asta magica. Se questo mondiale passerà alla storia per il 14°record mondiale del ragazzo americano che gareggia per la Svezia, la terra della madre, di sicuro tutti ricorderanno la maratona che dopo 42 chilometri di battaglia ha scelto i suoi campioni negli ultimi 195 metri. Tre centesimi dopo una corsa di oltre due ore. Per vincere il titolo dei 100 metri, la gara regina, la più corta, sono serviti 5 centesimi al giamaicano Seville per superare il connazionale Thompson. Nel viaggio della fatica quando i grandi favoriti perdevano il passo e Crippa, il più atteso fra gli italiani, dopo 32 chilometri era costretto al ritiro, è cominciata la bagarre. Una selezione crudele, ma nessuno era preparato a vedere la battaglia fino sul traguardo, noi italiani ancora più sbalorditi nel vedere il nostro ingegnere ventinovenne Iliass Aouani inseguire a pochi metri i duellanti che correvano verso la gloria. Davanti il tedesco Petros che sembrava ormai il campione e dietro Alphonse Simbu alla ricerca del primo oro per la Tanzania. Una battaglia vera, il tuffo dei due naviganti sullo striscione della gloria. Felicità per Simbu, disperazione per il tedesco mentre il nostro ingegnere correva verso la medaglia di bronzo che un volontario voleva mettergli al collo. Un finale del genere distrugge tutti gli altri discorsi diciamo pure tecnici, tipo quello che resta la soddisfazione di aver avuto nella maratona due europei sul podio come nei 10.000 metri.
Ne avremmo fatto un romanzo, ma quella volata, quei tre centesimi hanno tolto ogni tipo d'incanto. Dopo una maratona del genere ora sarebbe bello se entro certi distacchi, prima di ieri il record era di un secondo, ci fosse il pari merito.