"Il lavoro che è stato fatto da quando siamo entrati io e Maurizio Arrivabene è eccezionale. Non c’è niente da rimpiangere, da reclamare”. Sergio Marchionne, intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, esprime tutta la sua soddisfazione per il nuovo corso intrapreso dalla Ferrari. “Ci sono state molte speculazioni a riguardo, - spiega il numero uno del Cavallino - ma la realtà è che la macchina non era pronta a ottobre, quando siamo entrati noi. È stato fatto un lavoro incredibile dai ragazzi qui; tutti i passi avanti che facciamo di gara in gara sono quasi miracolosi”. Sul futuro di Raikkonen, però, è sibillino: “La cosa importante è farlo correre. Godiamoci Kimi in pista”.
La più grande preoccupazione per Marchionne ora è “semplificare il tutto” perché “è inutile che ci prendiamo per i fondelli – dice - scrivendo delle regole che sono totalmente incomprensibili, anche a noi che gestiamo lo sport”. Chiede la disponibilità di Todt ed Ecclestone per riformare il sistema già per il 2017: “Se chiamassi quattro persone e dessi loro il regolamento della Formula 1 e chiedessi loro di dirmi cosa significano le regole, avremmo una lunga discussione”. Quindi basta con la dittatura di Ecclestone anche se “non è questione troppa democrazia” ma “si tratta di trovare qualcosa che funzioni commercialmente”. “Questo – prosegue Marchionne - è uno sport che deve generare profitti a livello commerciale; le scuderie devono guadagnare, altrimenti non possono correre”. Per quel che lo riguarda lui ha già cominciato a partecipare alle riunioni da vari mesi e dice: “Lo so che da fuori non si vede, ma per gli interessi della Ferrari abbiamo fatto le cose giuste”. L’ultimo pensiero va alla finale di Champions persa dalla Juve: “Guardi lasciamo stare, viene ancora da piangere per come è finita, però direi che la stagione è stata di altissimo livello e quindi tutto sommato positiva”.
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