Marchisio & C. Quanti caduti nella guerra del tweet

Dal bianconero che fa arrabbiare la Rai e offende i ciechi a Zarate che accusa gli arbitri

Marchisio & C. Quanti caduti nella guerra del tweet

Torino E poi c'è twitter. Con le immancabili polemiche. Che stavolta non riguardano le mogli o le compagne di alcuni giocatori, né teste calde alla Balotelli. No: stavolta a sollevare un polverone è stato Claudio Marchisio, il Principino che tante mamme vorrebbero come marito della propria figliola. Il centrocampista bianconero, non presente mercoledì a San Siro contro l'Inter, si è infatti lasciato andare a un commento contro Gianni Cerqueti (telecronista Rai) dopo un fallo costato l'ammonizione a Zaza: «Dicono che ha scalciato. Telecronaca fatta da un non vedente!!!». Apriti cielo: Carlo Paris, direttore di Rai Sport, ha immediatamente parlato di «scivolone. Mi dispiace, anche perché lui è un giocatore della nazionale. Tra l'altro, ha scritto una cosa decisamente non bella nei confronti dei non vedenti». Anche l'Unione Sindacale Giornalisti Rai ha parlato di «una vicenda e un'offesa che non possono essere liquidate come una caduta di stile. Le parole di Marchisio hanno offeso un'intera comunità, quella dei ciechi, oltre che un collega che stava svolgendo in maniera professionale il proprio lavoro. Ci auguriamo che Juventus, Lega Calcio e Figc prendano provvedimenti». Via con le esagerazioni, ecco. Cui Marchisio ha replicato tramite facebook: «Ognuno di noi ha il diritto di esprimere il proprio giudizio su una partita. Come calciatore sono abituato ad accettare commenti di ogni genere, sia da parte dei tifosi che di giornalisti. Infelice e sbagliato è stato invece il mio scivolone, ancorché scherzoso, riguardante i non vedenti. Per questo mi scuso: la concitazione del momento ha preso il sopravvento e questo non dovrebbe mai accadere». Nessuna scusa alla Rai e a Cerqueti, in attesa (o no?) di chiarirsi di persona. Twitter e i social network in genere si confermano terreno scivoloso. Rimanendo a Inter-Juve, ha detto la sua anche il fiorentino Zarate, ai box per tre turni dopo avere messo le mani al collo (senza stringere) di un avversario: avendo Perisic compiuto lo stesso gesto ai danni di Cuadrado ed essendo stato sanzionato solo con un cartellino giallo, l'argentino ha portato acqua al proprio mulino: «Se c'era qualche dubbio, ora non c'è più. Troppo evidente!». Due pesi e due misure, sottintendendo forse che la sua squalifica andrà a favorire la Roma, avversaria stasera della Viola. In attesa delle prossime polemiche on line, può bastare così.

Ricordando, tra i tanti casi, che su twitter Nainggolan ha litigato più volte con il mondo e che Balotelli aveva postato lì il proprio sfogo dopo il ko mondiale («coscienza a posto, cercate un'altra scusa»). O che Osvaldo aveva etichettato il suo allenatore Andreazzoli come «incapace», invitandolo «a festeggiare con quelli della Lazio» il derby appena perso. Avanti il prossimo: o anche no.

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