Marchisio lotta dovunque Tevez e Vidal, brutta serata

Marchisio lotta dovunque Tevez e Vidal, brutta serata

7,5 BUFFON. Seconda finale di Champions, dopo quella del 2003 di cui è l'unico reduce: eroico al 13', quando in controtempo nega il gol a Dani Alves tenendo in vita i suoi, splendido su Suarez a inizio ripresa.

6 LICHTSTEINER. Era arrivato a fine campionato senza benzina: si conferma non al meglio nel primo tempo, ma si fa trovare pronto nell'azione del pareggio. Cresce strada facendo.

6,5 BARZAGLI. Nel 2006 si era goduto il trionfo berlinese dalla panchina, qui viene spedito in campo per necessità dopo il ko di Chiellini avendo recuperato a tempo di record da un guaio muscolare. Non è un intruso, anzi: tempismo e senso della posizione gli fanno guadagnare un'ampia sufficienza.

6 BONUCCI. Le caramelle all'aglio che mangia prima di ogni match non lo aiutano a chiudere su Rakitic, ma il buco che gli si era aperto davanti non si poteva chiudere facilmente. Per il resto, pur nelle difficoltà, gioca un match fisico e puntuale.

6 EVRA. Prima di ieri sera, il suo bilancio nelle finalissime era di tre insuccessi e una vittoria: tiene la posizione e prova anche a offendere. Prezioso, pur se non riesce ad anticipare Suarez nell'azione del 2-1 (dal 44' st COMAN sv).

7 MARCHISIO. Il ragazzo della cantera juventina cerca il pareggio con un paio di conclusioni da fuori area. Parte come interno destro, cambia posizione, torna da dove era partito, recupera palla e dà il via con un colpo di tacco all'azione del pareggio.

6 PIRLO. Due Champions già vinte non gli bastavano: prova a mettere ordine da par suo, però gli manca il lampo dei tempi belli e a volte risulta infastidito dal pressing alto dei catalani.

6 POGBA. Raiola ha cominciato a mandare messaggi espliciti, il ragazzone gioca un match attento, evitando di gigioneggiare e subendo pure un'ancata da parte di Jordi Alba al limite dell'area che avrebbe potuto fruttare una ghiotta occasione. Più un mezzo rigore, appena prima del gol di Suarez.

5,5 VIDAL. Era stato tra i pochi a sbilanciarsi la scorsa estate, dicendo che la Juve avrebbe potuto vincere tutto: il primo però a essere in ritardo nell'azione del vantaggio blaugrana è lui. Ci prova di destro dopo una decina di minuti, ma rimane nervoso e rischia più volte il doppio giallo. Prezioso quando si abbassa al fianco di Pirlo per evitare di concedere campo a Messi (dal 34' st PEREYRA sv).

5,5 TEVEZ. Dal trionfo con il Manchester United alla rinascita bianconera, passando per colpi di testa comportamentali non da poco: vorrebbe incidere e spaccare il mondo, ma nel rimo tempo tocca pochissimi palloni. Suo però il tiro che, respinto da Ter Stegen, permette il tap in di Morata. Di destro, dal limite, spedisce alta una conclusione altre volte finita in porta.

7 MORATA. Il solo campione in carica a giocare anche la finalissima 2014/15: una sgroppata per cominciare, un sinistro a giro largo di un paio di metri a metà primo tempo sono il bilancio della prima metà gara.

Poi arriva il gol stagionale numero 15 (quinto in Champions), quello che fa sognare (dal 40' st LLORENTE sv).

6,5 All. ALLEGRI. Convince i suoi a giocarsela. Non alla pari, ma con l'umiltà necessaria per provarci davvero.

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