"Marquez capace di tutto: ho paura"

"Marquez capace di tutto: ho paura"

Cappellino, bermuda, occhi grandi da cerbiatto triste, dice «scusate il ritardo, avevo una gara, questa, da rivedere in tv e ho voluto guardarla fino all'ultimo». Dice: «È stato un grande campionato, ho lavorato bene, sono stato sempre competitivo, ho provato a costruirmi questo decimo titolo e ce l'avrei fatta e me lo sarei meritato e fino al Gp del Giappone c'ero vicino, 18 punti di vantaggio, poi è arrivata l'Australia e una cosa mai successa prima nel motomondiale: Marquez ha deciso che non dovevo vincere il campionato». Pausa, respiro, altre parole. «Una vicenda imbarazzante, Marc ha iniziato a fare da guardaspalle a Lorenzo ed è cambiato tutto. A Phillip Island avrei potuto chiudere il mondiale, ero più veloce di Jorge, l'avrei preso e superato e invece mi sono ritrovato a lottare con Marquez. Quanto a questa gara, giovedì, respinto il mio ricorso, ho capito che il mio destino era segnato.

Anche se nel cuore tenevo un filo di speranza che Marquez non terminasse il proprio lavoro. Invece...». Dice: «Marc attacca sempre, corre così, qui negli ultimi giri è stato evidente, con me dieci sorpassi, con Jorge niente... Ma so perché ha fatto così: voleva godere, essere certo che fosse evidente, che lo vedessi poi in tv. Guardate Pedrosa, andavano talmente piano che li ha raggiunti. Se non altro sono contento che la gente ora abbia visto tutto. Piuttosto sorprende la posizione della Honda, che ha dato il via libera a un loro pilota per far vincere uno della Yamaha. Perdere fa male. Perdere così è anche triste».E c'è il dispiacere per un mondiale finito così in basso.«È un pensiero molto alto questo, è figo, ma sinceramente mi dispiace solo perché l'ho perso. Però è vero: un biscottone così stile calcio di basso livello non si era mai visto da noi».Jorge ha poi ringraziato gli spagnoli della Honda per l'aiuto.«Con Lorenzo sono arrabbiato per come si è comportato in Malesia. Ha perso molte occasioni per stare zitto. Però lui in pista non sarebbe mai arrivato a fare queste cose. Fuori, invece, avrebbe potuto essere più intelligente. Se oggi ha detto così o è completamente stupido o ha la coda di paglia ed erano d'accordo. Quanto alla convivenza l'anno prossimo non credo sarà un problema».Ma con Marquez non sta diventando anche pericoloso? Andate a 300 all'ora...«Sì, e ho abbastanza paura per quello che potrà accadere. Un pilota che si comporta come lui può fare qualsiasi cosa».Questa situazione si poteva evitare, parlare prima, prendere provvedimenti?«Ma non so se lui avrebbe cambiato atteggiamento. Noi siamo sempre stati fieri di dare tutto in pista, da oggi cambia qualcosa. Quanto ai vertici, gli avevo detto tre giorni fa ciò che sarebbe accaduto oggi. Non mi avevano creduto».L'anno prossimo ci sarai ancora?«Non cambio certo i miei progetti per quanto accaduto. Nel 2016 ci sono sfide importanti. E poi sono triste, non disperato. E quest'anno sono stato bravo. E biologicamente fra uno di 36 e uno di 37 anni non cambia niente».

Ti sei chiesto perché Marquez abbia fatto così?«Forse perché tifava per me da bambino e battermi è diventata un'ossessione».Questa vicenda condizionerà la sua immagine e la sua carriera?«È giovane, ha talento, il futuro davanti, dice bugie e fa quel che vuole. È uno che se ne sbatte i coglioni di tutti».

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