Rio Hondo. Forse per la prima volta l'amaro in bocca lasciato in tutti gli sconfitti dalla terza vittoria di fila di Marc Marquez è più amaro dell'amaro. Un gusto simile, molto simile a quelli che lasciava in bocca ai rivali Valentino ai tempi dei Gibernau e Biaggi e quei duelli che lo vedevano superare a go-go, rimontando da dietro, magari duellano, ma dando sempre la sensazione di avere già l'ipoteca del successo in tasca e un po' di giocare con gli avversari. Ecco, la vittoria numero tre del campione del mondo seguita alla pole numero tre, regala questi sapori. Nel pubblico che sta per mettere una bella riga sulle speranze di un campionato avvincente; negli addetti ai lavori che sanno che in questo modo l'interesse calerà in modo esponenziale; nei piloti stessi che sembrano naufraghi nel mare che sbracciano dopo aver visto terra ma terra non arriva mai.
Per cui il dopo terza vittoria di fila è anche un dopo di visi stanchi e frasi piene d'orgoglio ferito. Come Pedrosa, secondo con aggancio al gradino nobile all'ultimo, che gli dicono beh, però, sei stato bravo, ma bravo una cippa sembra rispondere lui: «Perché mi sono addormentato all'inizio, ho perso tempo, ho calcolato male, non avrei creduto che Lorenzo e poi Marc potessero allungare così tanto...». Povero Dani, compagno del fenomeno e ormai costretto a tirare fuori motivazioni narcolessiche per spiegare le sconfitte.
Orgoglio ferito anche quello mostrato da Jorge Lorenzo, terzo, costretto a convivere con la rabbia per le due gare buttate in avvio: «La verità è che Pedrosa e la Honda andavano troppo forte per me e la Yamaha, ho provato a tenere la posizione più a lungo possibile, ma inutilmente. Comunque sono contento, comunque è un grande risultato soprattutto perché viene dopo due gare disastrose... Resta il fatto che non sono e non siamo in un grande momento». Orgoglio ferito anche quello di Vale, quarto, errorini in avvio e però penalizzato dalla staccata di Bradl che l'ha mandato lungo facendogli perdere una vita. Se non altro può far festa con il proprio team di Moto3, il VR46 Sky racing, vittorioso con Fenati, per di più battendo il fratellino di Marquez. Di questi tempi sono soddisfazioni. E infatti «resta concentrato Romano» gli dirà, «che grande soddisfazione mi hai dato...». Quanto alla propria corsa, «sono molto dispiaciutro, ma Bradl mi ha fatto perdere il podio... peccato. Anche se il primo errore l'avevo fatto io, quando ero secondo».
Invece sorride, sorride sempre Marquez. Ha fatto quel che voleva. È partito male, ha recuperato, sorpassato, fatto finta di rischiare, da qui la riproposizione in chiave 2014 di quel dominio di valentiniana memoria: «Sono molto contento, mi sono tanto divertito, soprattutto all'inizio, con molti sorpassi, prendendo anche dei rischi, forse troppi.
COSI' ALL'ARRIVO 1. Marquez Honda; 2. Pedrosa Honda; 3. Lorenzo Yamaha; 4. Rossi Yamaha; 5. Bradl Honda; 6. Iannone Ducati; 9. Dovizioso Ducati.
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