La Maserati Levante GTS s'inchina al grande Elvis

Tre tappe (Nashville, Memphis e New Orleans) sulle note dei big. E un acuto, ma made in Italy

Pierluigi Bonora

New Orleans Guidare la Maserati Levante GTS con motore V8 da 550 cavalli sulle highway americane impone qualche sacrificio. Impossibile spingere sull'acceleratore. E quando, per per pochi attimi, ci si azzarda a farlo (resistere è difficile), l'incubo è quello di trovarsi alle spalle i lampeggianti blu della Polizia. Che sbuca improvvisamente dal nulla, come ci è accaduto due volte. Eppure, la velocità era quella giusta (70 miglia orarie, poco più di 110 chilometri l'ora), non ci sono stati sorpassi pericolosi e nemmeno si viaggiava in modalità «Sport» (e qui il rombo della GTS non passa inosservato).

Ecco allora spuntare, prima nel Tennesse e poi una volta entrati in Mississipi, l'inconfondibile Ford bianca con il muso rinforzato: i lampeggianti e poi le sirene a tonalità diverse. «Relax, relax...», ci consiglia il primo agente. «Driver's license, please...», va subito al sodo il secondo. La verità, visto che tutto era in regola, è che i due agenti erano incuriositi dalla Levante color silver che si distingueva inequivocabilmente tra i tanti anonimi pick-up e Suv, peggio ancora le berline, su e giù per queste strade.

Da Nashville, raggiunta in aereo da Chicago, fino a New Orleans passando da Memphis e dall'inquietante Natchez (città quasi fantasma). Con questa Levante GTS, dunque, lungo le strade della grande musica made in Usa, attraversando tre Stati (Tennesse, Mississipi e Louisiana) dopo l'assaggio iniziale di blues nell'Illinois. In tutto, oltre 1.100 chilometri, percorsi in quattro tappe, nella comodità ed eleganza di questa Maserati, simbolo del «far bene italiano», apprezzata non solo dalla Stradale americana, ma dalle tante persone che alla stazione di servizio o al posteggio davanti a una friggitoria, si ferma, la guarda ed esclama: «Look: MA-SA-RA-TI!...».

Negli States il potenziale del marchio modenese, grazie alla sua immagine e alla grinta che sa trasmettere, è forte. Nel viaggio ci sorpassa, rischiando l'agguato della Polizia, una Levante simile alla nostra. E poi, ecco una Ghibli e una GranCabrio. Gli olre 1.100 chilometri, seppure a velocità moderata, li percorriamo in relax (non c'era bisogno del consiglio dell'agente). Nelle città della musica vogliamo farci notare e contribuire al frastuono: inseriamo la modalità Sport. A Nashville, quando ci inoltriamo nella Music Row, a due passi dal museo dedicato a Johnny Cash, i decibel della musica che esce dai locali è già elevato. Ma il sound di Levante GTS dà il suo tocco esclusivo. E così anche nel caos assoluto delle viette limitrofe all'ormai infernale Bourbon Street, nel Quartiere francese di New Orleans.

Non ce la sentiamo di far urlare il motore quando, a Memphis, siamo a Graceland, davanti alla villa di Elvis Presley immersa in un grande parco. Fan e curiosi sfilano in silenzio e si raccolgono nella zona piscina, dove il re del rock è sepolto. Anche Levante rende omaggio al grande Elvis. Nel vicino museo ecco i costumi, le auto, le moto e i suoi trattori. C'è anche una Ferrari Dino GT4 nera tra le vetture esposte.

«Sei stato la colonna sonora della nostra vita», recita un biglietto scritto da fan genovesi ai piedi della tomba. Il giudizio su questa Maserati Levante GTS?: divertente, comoda e utile per conoscere di persona l'impatto del made in Italy negli Usa. E... che musica il motore!

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