Di Matteo: «Barça, fammi un regalo»

Di Matteo: «Barça, fammi un regalo»

Assurdo? No, i tifosi blaugrana sono in fermento, hanno contestato la squadra. Xavi Hernandez ha chiesto pazienza: «Sappiamo anche perdere». Il Barça c’è, il padre di Gerard Piquet ha scansato ogni voce su un litigio fra Guardiola e suo figlio. Lui, Piquet, ha giurato che il ciclo non è finito: «La squadra è pronta a continuare tutto, aspettate a parlare». Pep Guardiola ha assicurato anche sulle condizioni di Leo Messi: «Ha avuto un problema di stomaco, tutto qui, adesso è passato. Non avremo fretta, non assaliremo il Chelsea, abbiamo bisogno di equilibrio, non ci saranno molte occasioni per segnare. Ma io credo nei miei giocatori, li conosco, mi fido di loro».
Il Chelsea è davanti alla sesta semifinale in nove stagioni e a un compito quasi impossibile, lì al Camp Nou c’è gente che poi ha smesso di giocare. «Stiamo parlando del Barcellona? Allora vi dico subito che battere la maggior parte degli avversari è una cosa. Ammainare la bandiera dei Campioni d’Europa è un’altra». Fernando Torres non è affatto certo di giocare questa sera il ritorno Champions ma è andato da Roberto Di Matteo e gli ha acceso una luce: «Caro mister, io so come batterli». Se il calcio avesse un senso logico non saremmo qui a raccontarcela, il Barcellona ha perso a Stamford Bridge dopo aver colpito una traversa, un palo, costretto a un salvataggio sulla riga Cahill su esterno di Cesc Fabregas, con un possesso palla del 72 per cento. Poi però ha perso e può succedere nuovamente, anche se i bookie ormai accettano solo puntate sul primo londinese che farà fallo su Leo Messi, il tipo che con 14 reti ha già stabilito il nuovo record in una singola edizione. E Torres sa come fermarlo: «Quando giochi contro Iniesta e Xavi tutti credono sia necessario rubargli la palla. Ma non è possibile. E se riesci a rubargliela fai una fatica tremenda a gestirla, ti stanchi e ti esponi al loro contropiede. No, occorrono altre armi, tu sai già che saranno loro a dettare i tempi e decidere in quale parte del campo avverrà la battaglia. Ma nel calcio non sempre vince la squadra migliore».

Roberto Di Matteo ha ascoltato, all’andata gli è riuscito il colpo ma quando gli hanno chiesto come imposterà la sfida, è stato fin troppo chiaro: «Porterò in alto i colori dell’Italia. Il Barcellona prima o poi ti regala l’occasione, devi farti trovare pronto: difesa che sa chiudersi rapida, centrocampo folto e contropiede». Quando lo fanno le nostre si chiama catenaccio.

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