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Max pensa positivo «Noi e loro finiremo fra i primi tre...»

Torino Non ha mai perso contro Mihajlovic, Max Allegri. Ovviamente però non basta questo per garantire alla Juventus una tranquilla serata di calcio, vuoi perché quanto successo in settimana non può essere ignorato e vuoi perché volenti o nolenti la sfida di stasera contro il Milan rappresenta il classico dentro o fuori. Poi è chiaro che le parole sono altre («con 75 punti a disposizione, potremmo arrivare a 93»), ma la realtà è una: per restare aggrappata al sogno della rimonta, la Signora dovrà vincere. Sorpassando il Diavolo, ma soprattutto facendo capire alla concorrenza di essere sulla strada giusta: del resto i bianconeri non vincono tre partite di fila da aprile e certi numeri non mentono. «Ci attendono 5 giorni da vivere con entusiasmo: il Milan sta bene, ma noi vogliamo prendere slancio anche in vista di mercoledì, quando vorremo chiudere il discorso in Champions contro il City. I rossoneri a fine stagione lotteranno con noi per i primi tre posti, comunque vada».Gli allarmi di metà settimana per una situazione infortuni che pareva complicata sono intanto parzialmente rientrati: Buffon e Lichtsteiner saranno della partita, Mandzukic andrà in panchina per scelta tecnica (in avanti, Morata con Dybala) e i 4 assenti (Caceres, Padoin, Pereyra e Asamoah) peseranno fino a un certo punto. «Dei 16 infortuni muscolari fin qui patiti, 5 sono da sovraccarico con soste dai tre ai sei giorni. Rispetto all'anno scorso di questi tempi, abbiamo solo 5 infortuni muscolari in più. Non siamo messi peggio di altre squadre, ma quando l'allenatore si chiama Allegri il diktat è quello di dire che i giocatori sono sempre indisponibili e che lavorano male. Poi però parlano i risultati». Ottimi lo scorso anno, adesso un po' meno ma con la speranza di migliorare: «Certe difficoltà, avendo cambiato tanto, erano previste anche se non immaginavamo di avere solo 18 punti. Il calcio però non è una scienza esatta: i rischi ci sarebbero stati anche se la squadra fosse rimasta la stessa dell'anno scorso».

Non resta che essere ottimisti provando a sorridere, nonostante tutto.

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