Bastia La teoria del caos esibisce anche un'empirica casualità, ma al Tour, i caos è tutt'altro che casuale. Lo si sa ed è risaputo da chi segue le corse: le prime tappe al Tour sono sempre un condensato di caos tutt'altro che lento. Tanto agonismo, tanta tensione, tanta energia da sprigionare: soprattutto all'inizio. Insomma, tutti vogliono mettersi in mostra, tutti vogliono far vedere di non essere lì per caso. Se poi si parte dalla Corsica, su strade strette, tortuose, scivolose il gioco è fatto. Anche, se va detto, ad onor del vero, che le cadute di ieri sono avvenute tutte su tratti di strada rettilinea.
Ieri la prima tappa del Tour numero 100 è stato un condensato di caos e situazioni caotiche. Vince il 25enne tedesco Kittel, che veste anche la maglia gialla, ma prima, poco prima, succede di tutto.
Ma andiamo per ordine: sul traguardo il bus della Orica GreenEdge s'incastra letteralmente sotto l'arco dell'arrivo. A parte aver distrutto il sistema di fotofinish e di rilevamento dei tempi, gli organizzatori e gli sportivi vivono momenti concitati di panico perché l'operazione di rimozione del veicolo non è assolutamente semplice e i corridori sono dati a pochi chilometri (una decina, ndr). Solo l'arrivo dei pompieri, che decidono prontamente di sgonfiare le gomme del pullman per spostare il mezzo, consentono di evitare il peggio, quando i corridori sono segnalati a meno di quattro chilometri dal traguardo.
Intanto a 12 chilometri una prima caduta coinvolge il vincitore del Giro Ryder Hesjedal e il giovane Moreno Moser, poi una seconda caduta a sei chilometri vede finire a terra almeno sessanta uomini: tra questi Cavendish, Gilbert, Sagan e Greipel, tutti uomini veloci, che ambivano alla prima maglia gialla. Nella maxi-caduta rimane coinvolto anche Alberto Contador con Tejay van Garderen: una piccola ecatombe.
«Dopo l'incidente del pullman, avevamo deciso di prendere i tempi ai tre chilometri - racconta il direttore di corsa Jean Marie Pescheux -, ma ci hanno informato che la linea dei tre chilometri era stata cancellata e quindi abbiamo deciso di tornare all'arrivo originale. Ma a causa dell'incidente del pullman non avevamo più il fotofinish, quindi abbiamo deciso di accreditare tutti con lo stesso tempo».
Tirano un sospiro di sollievo Alberto Contador, Tejay van Garderen e Ryder Hesjedal, che per le cadute avrebbero perso più di due minuti, e con questa «neutralizzazione»" vengono in pratica graziati. Ringraziano ben poco Chris Froome e Cadel Evans, che potevano essere già in fuga verso Parigi, mentre ora sono ancora tutti lì, a pari tempo: a Bastia.
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