nostro inviato a Appiano G.
Le certezze le ha portate Et, nel senso di Thohir, appena sbarcato da Madrid e prima di andare ad Appiano. In due parole ha delineato il mercato dell'Inter: «Icardi e Kovacic sono giocatori importanti e saranno parte della squadra futura. Troppo difficile arrivare a Morata? Non è vero. Con il Real non abbiamo parlato di mercato». I guai potrebbero arrivare da Benitez, che all'Inter ha fatto vincere due coppe (ed una era la coppa Intercontinentale, non la coppa del nonno), ricevendone solo parole sgarbate dalle vedove di Mourinho, comportamenti di dubbio gusto e i tradimenti di Moratti. Scurdammoce 'o passato: a Napoli glielo avranno insegnato. Ma Benitez forse capisce la lingua, non ancora la filosofia. Invece Mazzarri ha imparato la lezione. Ritrova il Napoli ed evita situazioni ruvide. Dici De Laurentiis. E risponde: «Non ho problemi a salutare persone con cui ho lavorato. Ho fatto 4 anni fantastici a Napoli e sono stato apprezzato. Magari uno non viene capito, ma non si cancella un passato così».
Bene, bravo, ma qui finiscono i convenevoli. Stasera l'Inter dovrà chiuderla con il bon ton. Ha assoluto bisogno di tre punti. «Contro le prime tre non siamo mai riusciti a vincere», dice il tecnico. E la statistica aggiunge: quest'anno la squadra non ha ancora ottenuto tre successi di fila. Serve prolungare un filotto (Sampdoria e Parma) che potrebbe portarla anche al quarto posto, non essendo più raggiungibile il terzo, oggi del Napoli. Certo che se l'Inter fosse stata più continua e meno dissipatrice.... Pare che il tempo abbia aperto gli occhi pure a Mazzarri: prima si aggrappava ad alibi e maledizioni alla sfortuna, oggi non dimentica mai il mea culpa. Stavolta ha usato molto realismo: «Difficilmente facciamo 90 minuti nello stesso modo, io guardo molto alla crescita e alle evoluzioni personali. Dobbiamo capire dove sbagliamo. Ultimamente concediamo 15' all'avversario e non chiudiamo le partite quando possiamo farlo».
Contro il Napoli (poi ci sarà il derby) sarà la miglior occasione per sperimentare le variazioni sul tema. «Servirà qualcosa di straordinario», ha aggiunto il tecnico concedendo agli avversari l'onore delle armi. Un modo per far intendere a Benitez, suo successore, che ha fra le mani una squadra forte. Il retropensiero potrebbe aggiungere: dovevi fare di più. Che poi il tecnico nerazzurro non pensi di avere fra le mani altrettanta bontà tecnica è storia nota e ieri lo ha ripetuto fra le righe, quando si è rifiutato di parlare del futuro e del mercato. «La società ha le idee chiare, poi dipenderà dalle disponibilità e dalle linee programmatiche». Detta così non pare una situazione esaltante. Il tempo dirà.
Intanto l'Inter ha una emergenza difesa (solo tre difensori disponibili, salvo inserire Cambiasso a centro area, magari per una difesa a quattro) ma comincia a credere a Kovacic. Thohir lo ha spiegato senza mezzi termini, Mazzarri con un giro di parole. «L'ho visto molto maturato. Bravo lui a migliorarsi, non a caso la squadra fa punti quando è in campo». Poi ci sono spiegazioni tattiche e tecniche, le necessità del calcio moderno. «Avete visto Robben e Ribery? Corrono avanti e indietro. Il calcio è totale». Non è mancata la citazione per l'Inter di Mou, pensando ai sacrifici di Eto'o. E chi vuol capire capisca.
Invece stasera Mazzarri capirà a qual punto di cammino sia l'Inter, che non avrà Jonathan e Alvarez. Niente più facili illusioni: «Continuo la raccolta dati, abbiamo ottenuto risultati strani e voglio andare cauto.
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